Noi uomini, o Dio, non pensiamo che a mettere argini, definizioni, recinti per difenderci dalla nostra intrinseca fragilità. “Questo si può fare, quell’altro no…; “Bisogna fare così, non altrimenti” “Quella è una brava persona, quell’altro è un disgraziato” Ci innamoriamo di torri di paglia che potrebbero volar via con un soffio. Peggio ancora è quando ci convinciamo che la nostra torre di paglia sia un palazzo dorato o un imprendibile castello. Allora subentra il disprezzo, che altro non è se non dire: “Tu non hai il diritto di esistere così come sei” È un sentimento tanto più crudele in quanto è gratuito. Un modo sadico per rafforzare, nell’illusione, la propria torre di paglia: “Sono quelle degli altri a dover cadere, la mia è salda” È divino, invece, quel sentimento che fa aprire la finestra e dire: Amen. Davanti alle buone, cattive cose di tutti i giorni. Davanti alla casa che ha i muri ocra anziché color grano (come ti piacerebbe), al ragazzo che porta scarpe av...
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività. N.B. I LINK CHE PORTANO AD AMAZON SONO LINK D'AFFILIAZIONE DAI QUALI RICAVO UNA PERCENTUALE SULLE VENDITE.