F. è appena tornato dai Paesi Bassi. Rotterdam, Amsterdam,
L’Aia, Delft. Una rapida sortita in Belgio, ad Anversa. <<Alle 10 di
sera, c’è un silenzio irreale, a Rotterdam. 600 000 abitanti e nessuno in giro…
Ad
Amsterdam, c’è più movimento. Probabilmente, è qui che vengono a svagarsi gli
studenti dell’Università Erasmus. Comunque, non è come ce la immaginiamo noi
‘mediterranei’. Allo sballo si
dedicano i gruppetti di turisti (molti italiani). La prostituzione è tutta
concentrata nel quartiere a luci rosse. Sì, ho visto le adescatrici in vetrina…
Fanno di tutto per attirare l’attenzione, ovviamente. Però, non le ho trovate
un granché.>> (Ammicco. Chissà perché, davanti agli altri dice sempre così). <<Per il
resto, si vede un mondo calmo, preciso. Al mattino, tutti vanno a lavorare, in
orario, ma senza fretta. Invece dello sfacelo individualistico che paventa
qualcuno, ci sono ordine, efficienza, disponibilità alla comunicazione. È una
società che vive in pace con se stessa.>>
<<La
tua società ideale?>> lo stuzzico. <<Sì, in un certo senso…>>
chiosa, pacificamente.
“Vive in pace con se stessa”. Sembra quasi utopistico, detto
così. Più che altro, si nota come sia riferito a una società intera. Nella nostra mentalità, è l’individuo a cercar la pace con se
stesso. Forse, è per questo che non la troviamo mai.
Comunque,
non credo che mi troverei bene in una terra dove quasi tutte le chiese sono
state trasformate in sale per mostre fotografiche o simili. Posso perdonare
molte cose a un Paese, a patto che mi sappia trasmettere il brivido di un
silenzio ovattato, il sentore d’incenso rimasto nell’aria, l’eco cadenzata dei
passi. La spiritualità della pietra, tale da farti credere, per un istante,
d’aver vissuto in funzione di quel momento.
F. mi
mostra i souvenir. Biscotti altamente
calorici, che contengono (probabilmente) mandorle, miele e strutto. Da Delft,
una tazza nella famosa maiolica: bianca a disegni blu. Un abbinamento che mi ha
sempre deliziato. Lui la soppesa, nella penombra. Delfts Blauw. Una scintilla di cielo.
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