Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere. Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co
Finalmente delle buone notizie. Ma quelli che vivono attendendo il trash della canzonetta italica saranno delusi :)
RispondiEliminaC'è da dire che a D'Alessio e Consorte bisogna riconoscere voci bellissime. I testi e il genere melodico, poi... sono un altro paio di maniche. ;) Su Masini, non saprei che dire... Ha molto potenziale, come autore di testi. Però, riesce a parlare solo al mio lato adolescenziale. ;)
EliminaIl Festivàl è dal 1951 lo specchio dei pregi e dei difetti del nostro Stivale. Questa ventata di novità, dovuta anche al fatto che ormai è chiaro che Albano e Milva non se li fila più nessuno, è tuttavia più apparente che reale, perché la cornice è sempre Sanremo, l'arena dello scontro è sempre l'Ariston, il regolamento, l'orchestra e le vallette non mancheranno come al solito. Sarebbe come mettere un TV al plasma nella cripta dei Cappuccini. Non ci sarà mai un 'nuovo' Sanremo finché resterà Sanremo. Il boom dei Sanremo anni '80 si dovette al passaggio dalla tv bianco e nero a quella a colori, che permise soluzioni scenografiche prima impossibili. Oggi ci vuole qualcosa di analogo nella rottura. Temo però che da Fazio dovremo solo aspettarci le trovatine da chierichetto furbetto che sono la sua specialità, ironia sottile, allusività felpata, ma poi più nulla. Nei suoi due Festivàl 1999-2000 ricordo di aver dormito sapopitamente.
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