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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

"Il fantasma di Padernello", un romanzo sulla Dama Bianca

  La leggenda della Dama Bianca di Padernello mi ha sempre affascinato, come qualsiasi storia di fantasmi , del resto. Dal punto di vista letterario, è un buono spunto sia per un romanzo gotico che per un romanzo storico.  Le storie sull'apparizione di una "dama bianca" non sono particolarmente originali: esistono già nel folklore germanico e in quello boemo. Perché il castello di Padernello a Borgo San Giacomo (BS) non avrebbe potuto averne una?  In questo caso, la bella morta tragicamente sarebbe Biancamaria Martinengo (Brescia, 1466 - Padernello, 20 luglio 1480), figlia di Gaspare Martinengo e nipote nientemeno che di Bartolomeo Colleoni. Mandata in villeggiatura presso lo zio paterno Bernardino, sarebbe morta cadendo nel fossato del castello. La leggenda vuole che lei appaia nel decennale della propria morte, reggendo un libro d'oro contenente un segreto per chi voglia ascoltarla. La versione più organica della leggenda è stata elaborata da Gian Mario Andrico , n

I Burattini di Babette e Bazzan

Gerda ne La Regina delle Nevi Esistono ancora i burattini nel XXI secolo? Certamente! Quest’arte antica, incantevole nella sua semplicità, ha tuttora estimatori e praticanti. Come Fulvia “Babette” Marai , che ha accettato di farsi intervistare per questo blog.  1 ) Quella dei burattini è una tradizione di famiglia, giusto? Ci parleresti di tuo zio Giacomo Onofrio e della sua carriera di burattinaio? Si, è una tradizione che risale al 1925, quando il mio bisnonno Giacomo Onofrio -detto il "Fiacca"- fondò la Compagnia dei Burattini Onofrio. Il mio bisnonno era già un acrobata ed un clown ("Fiacca" era il suo nome d'arte da clown) ma, a seguito di un incidente a cavallo, fu costretto a ricoverarsi in ospedale. Lì, per guadagnare qualcosa durante la lunga degenza ed approfittando del fatto che le stanze degli ospedali di allora erano delle lunghe camerate con decine di letti, cominciò ad esibirsi con dei burattini presi in prestito dalle suore (loro le usavan

Chi ha vissuto a Palazzo Luzzago?

Palazzo Luzzago , prima di essere la sede del municipio di Manerbio, era una residenza nobiliare di campagna. Ma quali e quante famiglie ci hanno vissuto? Di questo si è occupato Alberto Agosti , in una personale ricerca d’archivio.              Innanzitutto, ci sono ovviamente i Luzzago , che hanno dato il nome alla magione. Oltre a essa, il casato possedeva a Manerbio abitazioni, mulini, cascine e terreni. Il ramo manerbiese della famiglia nacque col notaio Fiorino Luzzago nel 1330 . I primi documenti legati all’area dell’attuale palazzo risalgono però al 1532. Derivano dagli atti di successione e divisione fra Giulio ed Ercole Luzzago. Fu proprio a partire dal XVI secolo che la nobile famiglia cominciò ad acquistare immobili fuori dal castello di Manerbio (oggi scomparso) e a realizzare una rete di seriole necessarie all’irrigazione. Nel 1568, i Luzzago fecero realizzare un nuovo, più grande palazzo. La prima importante ristrutturazione risale però al periodo fra gli ultimi anni

L'estate della Banda di Manerbio

D’estate, anche la Civica Associazione Musicale “S. Cecilia” si prende una meritata pausa. Ma non prima d’aver salutato i manerbiesi con i suoi concerti estivi all’aperto .  Nel 2024, ne ha tenuti due, entrambi nel parco “Luigi Damiani” (ex “Don Bosco”), quello delle “Ville” . Il primo ha avuto luogo il 15 giugno, l’altro il 27 giugno, entrambi in orario serale. Il programma ha mescolato (come si suol dire) “tradizione e innovazione”. Sono state eseguite classiche marce per banda, insieme a pezzi pop, brani tratti da musical e composizioni già proposte durante lo scorso Concerto di Primavera.             Proprio con un’allegra marcia è cominciata la serata del 27 giugno. È seguito il saluto del sindaco Paolo Vittorielli, insieme a quello della presidentessa della Banda, Lorena Ziletti.             Parlando di musica pop, il brano successivo è stato “Coldplay in Symphony” , che riunisce in una composizione per orchestra proprio alcuni pezzi famosi dei Coldplay.  È arrivato poi “

Estate a passo di danza con Antonella Settura

I saggi del Centro Danza di Antonella Settura incantano abitualmente il pubblico di Manerbio e dintorni. Il Centro ha festeggiato il quarantunesimo compleanno. Nacque nel 1983, nell’oratorio di Bagnolo Mella. Dopo dieci anni, ridusse le sedi a due, quella di Manerbio e quella di Capriano del Colle. Non si è però ridotta la voglia degli allievi e della maestra di dare il meglio di sé.              L’estate 2024 è stata alquanto intensa. Già l’11 maggio Antonella Settura è stata relatrice a un evento ospitato dal Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio: “La cultura dello sport. Dal benessere psicofisico all’inclusione sociale” . Il suo intervento aveva per titolo una sua frase caratteristica: “Se danzi, puoi stare con i piedi per terra?” L’argomento era il rapporto fra la danza e la prevenzione delle cosiddette “devianze giovanili”: tossicodipendenza, abuso di alcolici, mancanza di cure famigliari. L’amore per un’arte complessa e che richiede molta dedizione può riempire la vita