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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Dizionario dei luoghi comuni LGBT: Carnevalata

Non senti anche tu quest'aria? Quest'aria di ritorno? È il ritorno di... Il Pride è una carnevalata! Ah, ecco. Mi pareva mancasse qualcosa.  Eccoci alla  C - CARNEVALATA Probabilmente, chiunque sia abbonatə a questa frase si è persə tutta la parte "noiosa" di comizi, cineforum e pubbliche discussioni che precede e accompagna la "carnevalata". Ma disturbare la categoria del Carnevale significa toccare un tasto estremamente serio, all'insaputa di chi usa questo tipo di termini in senso spregiativo. Chiunque sa cos'è il Carnevale e com'è nato, vero? È la festa che precede la Quaresima , il tempo delle penitenze e dei digiuni. Il che significa che è il periodo in cui trionfano l'abbondanza, i piaceri, le libertà impensabili nel resto dell'anno, perché aspramente censurate dalla società. Le famose maschere danno la licenza di sfogarsi, sfuggire al potere altrui e fare incontri proibiti, sotto pretesto del fatto che "si sta interpretando u

Manerbio Nerd 2024: l’avventura continua

Cosa vuol dire “nerd”? È un termine inglese entrato nell’uso internazionale, per indicare un ragazzo non molto avvenente, che compensa la propria scarsa popolarità con una passione “ossessiva” per le nuove tecnologie o per passatempi sedentari: videogiochi, fumetti, cartoni animati, libri e film fantasy. Uno stereotipo abbastanza insulso, ma esemplificativo di un filone di cultura pop rivolto ai giovani e che offre esperienze di evasione nella fantasia accessibili pressoché a tutti.  Nonostante la vocazione prevalentemente commerciale dei prodotti per “nerd”, i risultati ottenuti da essi possono essere di qualità notevole e divenire persino miti contemporanei. Ecco perché “nerd”, oggi, può essere anche un termine di cui fregiarsi con orgoglio, per indicare l’appartenenza a una subcultura. In questo senso la parola è da intendersi nel nome del “Manerbio Nerd”, la fiera del fumetto e del cosplay in salsa locale che ripropone (in piccolo) l’atmosfera di eventi come Lucca Comics . La p

Regola numero 1: Non esiste

Una storia d’amore e d’amicizia è contro la mafia? Sì, perché la criminalità organizzata si ciba di sottomissione e di rivalità, che sono l’esatto contrario dei suddetti sentimenti. È l’idea alla base del romanzo di Alessandro Lucà: Ti proteggo io (2020, Edizioni Iod).              La compagnia Teatro Diversivo ne ha tratto uno spettacolo che ha proposto al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio, la sera del 26 maggio 2024. La regia è stata curata da Dora Lazzari, l’adattamento era di Luca Iuliano; dell’aiuto regia e delle luci si sono occupati Alice Salogni e Marino Maccarinelli. La trama è la seguente.             Stefano Conti (Simone Faberi) è uno scrittore arrivato al successo con un solo romanzo, ma pesantemente afflitto da un perduto amore. L’abbandono della sua Giulia ha seriamente compromesso la sua stabilità fisica e psicologica. Deve arrivare a ripetersi una serie di regole, fra le quali la numero uno: “Giulia non esiste”. Si riferisce al fantasma mentale della e

I Celti a Manerbio

Il “Maggio celtico” di Manerbio ha visto tre incontri dedicati a conoscere meglio questa fase del passato locale. Il 5, il 12 e il 19, presso il Museo Civico, è stato tenuto un corso di fusione antica a cura di Giandomenico Ferrari. Il 26, dal cortile del palazzo municipale, è partita una biciclettata diretta alla cascina Remondina, teatro di ritrovamenti archeologici. Entrambi gli eventi sono stati preceduti da una conferenza tenuta da Maurizio Cavaciocchi al Teatro Civico “M. Bortolozzi”: “I Celti a Manerbio” .              L’arrivo nella Pianura Padana dei Celti è databile intorno al 380 a.C . Provenivano dall’Europa centrale ed erano divisi in tribù: i Boi (da cui il nome di Bologna), i Senoni (che si stanziarono nelle Marche settentrionali), i Cenomani (che si insediarono in area bresciana, mantovana e cremonese).             La testimonianza più famosa della loro esistenza nel sito di Manerbio fu rinvenuta per caso nel 1927 alla suddetta Cascina Remondina: quattordici fale

Dizionario dei luoghi comuni LGBT: Privacy/Ostentazione

Che bisogno c'è di ostentare? Sono cose private! È il turno della P - PRIVACY inestricabilmente unita alla O - OSTENTAZIONE Viviamo in un'epoca in cui molti non riescono a consumare un pasto senza postarne la foto su Instagram, in cui esistono cronache dei più svariati cavoli personali su Facebook e in cui ognuno può avere il suo minuto di celebrità su Tiktok... ma, se mostri o dichiari in qualche modo di essere una persona LGBT , stai ostentando cose private e questa pubblicità non sta bene.  Pare che sia ostentazione qualsiasi cosa : la foto di un bacio sulla spiaggia, una certa sessualizzazione del corpo (anche non particolarmente vistosa in senso feticista), la cornice di una foto di profilo, una menzione del tuo compagno o della tua compagna... Insomma, non devi manifestare la tua esistenza in quanto persona LGBT.  Pensa in che mondo vivremmo, se i paladini di questo tipo di "privacy" riuscissero a imporre le proprie regole in modo coerente... La gente dovrebbe n

È uscito "Principesse tristi" (Amazon, 2024)

Finora, la mia mini-collana Le Chicche , su Amazon, ha contato solo due titoli riguardanti personaggi di fantasia:  Streghette mie e Santarelline e donne di mondo.  Quest'anno, per la prima volta, ho osato applicare lo stesso taglio ironico e apparentemente leggero alle biografie di persone reali: le Principesse tristi, appunto. Sono nove nobildonne che hanno unito il privilegio a una vita infelice e/o a una fine tragica, creando così "fiabe vere" senza lieto fine. Alcune di loro, come Sissi, Soraya e Lady Diana, sono icone arcinote; altre si trovano sui libri di scuola; altre sono semisconosciute o semileggendarie. Ma spero che ti affezionerai a ciascuna di loro.  Trovi il libro qui su Amazon , sia in formato Kindle che cartaceo. Se vuoi leggere tutti i libri che vuoi a prezzo contenuto, puoi iscriverti qui ad Amazon Kindle Unlimited. 

Dizionario dei luoghi comuni LGBT: Persone

Perché usare sigle come LGBT Perché mettersi etichette? Noi siamo persone! Il Dizionario dei Luoghi Comuni LGBT continua proprio con la... P - PERSONE Chissà quante volte avrete sentito frasi del genere... Questa storia dei "codici" che ci spersonalizzerebbero rientra anche nella retorica tipica di una certa politica (non sto a ricordare un comizio famosissimo di una donna/madre/cristiana altrettanto famosa). Ogni tanto, saltano fuori "filosofə" (e usiamo 'sto benedetto schwa, tanto per non far sopire le polemiche!) che si scoprono "contrariə alle etichette", credendo di aver sparato chissà quale originalità ispirata da Apollo. Quasi quasi, farò togliere il mio nome dai documenti, visto che non mi va di farmi etichettare come "Erica Gazzoldi" o "Gelsomina Vattelapesca". Scherzi a parte... esattamente, come va designata una situazione o una caratteristica, se non si accetta un'etichetta di qualche tipo? "Siamo quelli là, a

Dizionario dei luoghi comuni LGBT: Rappresentazione

La nuova parola del Dizionario dei Luoghi Comuni LGBT è...   R -   RAPPRESENTAZIONE    Questa pagina prende spunto da una lettera aperta inviata diversi anni fa a Giancarlo Berardi, il creatore della serie a fumetti Julia edita da Bonelli. L'autrice era una donna bisessuale che protestava perché Myrna Harrod, la serial killer ossessionata dalla bella protagonista, è lesbica. Le sue rimostranze si possono riassumere in questi termini:   Perché dobbiamo essere sempre rappresentati come criminali, pazzi, tossicodipendenti...? Siamo persone normali!   (E aridaje con 'sta "normalità" ...!)   Intanto, non è vero che siamo sempre rappresentati così. Persino film datati come Splendori e miserie di Madame Royale (1970) o La patata bollente (1979) mettevano in discussione l'idea dell'omosessuale come reietto depravato, creando figure umanamente assai simpatiche. Poi, beh... criminali, pazzi e tossicodipendenti non sono forse persone normali ?

Dizionario dei luoghi comuni LGBT: Normalità

Prosegue il viaggio nei luoghi comuni a sfondo LGBT . Oggi, il lemma è...    N - NORMALITÀ   Ah, la normalità...! È uno dei miei argomenti preferiti . La prima cosa che mi fa venire in mente questa parola è una scena di Frankenstein Junior :   Dobbiamo sembrare persone normali!   Nella scena successiva, il protagonista mente spudoratamente a un poliziotto circa l'esistenza del mostro che ha creato. È invece più difficile capire il senso di questa frase quando viene pronunciata nel mondo reale, soprattutto in merito alle persone LGBT . Intanto, l'implicazione è che essere qualcosa di diverso da cis-etero significhi venire da un mondo altro: forse Narnia , forse Marte, chissà. Altrimenti, perché dovremmo "sembrare" qualcosa che "non siamo", ovvero "normali"? Inoltre... esattamente, com'è l'identikit della "persona normale"? Look da maranza, come tanti ragazzi delle scuole medie pubbliche? Coda di cavallo e pan

Dizionario dei luoghi comuni LGBT - Ghettizzazione

È arrivato il Pride Month . Perché non festeggiarlo con un po' di sana lingua di vipera, rigorosamente arcobalenosa? Il buon Gustave Flaubert compose un Dizionario dei luoghi comuni. Circa la galassia LGBT , i luoghi comuni non mancano di certo.  Per oggi, proponiamo la...   G - GHETTIZZAZIONE   Non frequento locali o associazioni LGBT , perché sono una forma di ghettizzazione. Dobbiamo vivere in mezzo alle altre persone.   Allora, basta con i circoli di caccia e di pesca: cacciatori e pescatori sono gente normale che deve vivere con gli altri. Perché devono andarsi a rinchiudere in un'associazione tutta per loro? Basta con i concerti e i raduni metal: che bisogno c'è di marchiarsi con tutto quel cuoio e quelle borchie? Non possono ascoltare musica a casa loro? Anzi, perché non ascoltano la stessa musica di tutti gli altri? Smettiamo di creare club di tifosi fregiati dai colori della propria squadra: è roba che serve solo a metterci gli uni contro gli altr