“Il
nuovo potere consumistico e permissivo si è valso proprio delle nostre
conquiste mentali di laici, di illuministi, di razionalisti, per costruire la
propria impalcatura di falso laicismo, di falso illuminismo, di falsa
razionalità. Si è valso delle nostre sconsacrazioni per liberarsi di un passato
che, con tutte le sue atroci e idiote consacrazioni, non gli serviva più.
In compenso però tale nuovo potere
ha portato al limite massimo la sua unica possibile sacralità: la sacralità del
consumo come rito, e, naturalmente, della merce come feticcio. Nulla più osta a
tutto questo. Il nuovo potere non ha più nessun interesse, o necessità, a
mascherare con Religioni, Ideali e cose del genere, ciò che Marx aveva
smascherato.
Come polli d’allevamento, gli
italiani hanno subito assorbito la nuova ideologia irreligiosa e
antisentimentale del potere: tale è la forza di attrazione e di convinzione
della nuova qualità di vita che il potere promette, e tale è, insieme, la forza
degli strumenti di comunicazione (specie la televisione) di cui il potere
dispone. Come polli d’allevamento, gli italiani hanno indi accettato la nuova
sacralità, non nominata, della merce e del suo consumo.
In questo contesto, i nostri vecchi
argomenti di laici, illuministi, razionalisti, non solo sono spuntati e
inutili, ma, anzi, fanno il gioco del potere. Dire che la vita non è sacra, e
che il sentimento è stupido, è fare un immenso favore ai produttori. E del
resto è ciò che si dice far piovere sul bagnato. I nuovi italiani non sanno che
farsene della sacralità, sono tutti, pragmaticamente se non ancora nella
coscienza, modernissimi; e quanto a sentimento, tendono rapidamente a
liberarsene.
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PIER PAOLO PASOLINI
Da:
Non aver paura di avere un cuore, «Corriere
della Sera», 1 marzo 1975.
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