“Si
udì uno schianto dirompente nell’avanguardia mentre i ghiacciai che si
trovavano alla testa del gruppo cozzavano contro una foresta. Gli uccellini
scapparono via in preda al panico. La neve e le schegge piovvero giù tutto
attorno a Nijel mentre lui galoppava nell’aria di fianco al gigante.
Si
schiarì la voce.
-
Ehm - disse - scusa tanto!
Di
fronte alla ribollente risacca di terra, neve e tronchi abbattuti una mandria
di caribù stava scappando in preda ad un cieco terrore, sollevando gli zoccoli
posteriori a quasi un metro dal caos più completo.
Nijel provò ancora.
- Ehi! - gridò.
La
testa del gigante si volse verso di lui.
-
Cosa fuoi? - disse. - Fattene, persona calta.
- Scusa, ma è davvero necessario tutto questo?
Il
gigante lo fissò con gelido stupore. Si voltò lentamente per guardare tutto il
resto della mandria, che sembrava espandersi fino ad arrivare al Centro. Guardò
poi nuovamente Nijel.
-
Cià - disse - penzo proprio di sì. Altrimenti, perché lo faremmo?
- Soltanto che c’è moltissima gente che
preferirebbe che voi vi asteneste dal farlo, capisci? - provò a dire
disperatamente Nijel. Una guglia di pietra apparve brevemente davanti al
ghiacciaio, traballò per un istante e poi scomparve.
Egli aggiunse: - Anche i bambini e i
piccoli animali di pelo.
-
Soffriranno per la cauza del procresso. Atesso è arrifato il momento che noi
reclamiamo il monto - rombò il gigante. - Tutto il monto di chiaccio. Seconto
l’inefitabilità tella storia e il trionfo tella termotinamica.
-
Già, ma non è necessario che voi lo facciate - insistette Nijel.
-
Noi fogliamo farlo - rispose il
gigante. - Gli tei sono spariti, liperiamo talle catene la superstizione fuori
mota.
-
Congelare tutto il mondo per intero non mi sembra un gran progresso - disse
Nijel.
-
A noi piace.
-
Già, già - rispose Nijel, con quei toni vitrei e maniacali di chi sta cercando
di considerare tutti gli aspetti della questione ed è certo che si potrebbe
trovare una soluzione se soltanto la gente di buona volontà si sedesse attorno
ad un tavolo per discutere le cose in modo razionale da sensati esseri umani. -
Ma ti sembra il momento giusto? Il mondo è forse pronto per il trionfo del
ghiaccio?
-
Farà maledettamente meglio at esserlo - rispose il gigante e lanciò il suo
pungolo di ghiaccio verso Nijel. Esso mancò il cavallo ma beccò il cavaliere in
pieno petto, sollevandolo di sana pianta dalla sella e sbalzandolo direttamente
sul ghiacciaio. […]
-
Bastardaccio dal cuore di ghiaccio. Ho davvero pensato per un istante che sarei
riuscito ad ottenere qualche cosa. Non si può proprio parlare con certa gente.”
TERRY PRATCHETT
(1988)
Da:
“Stregoneria”, in Il mondo del Disco, Milano
1992, Arnoldo Mondadori Editore, pp. 419-421. Traduzione di Antonella Pieretti.
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