<<Vorrei sapere cosa ne pensi>> mi dice, finalmente. Siamo a Radio Aut, davanti al bancone. Ha ragione… Ho letto da tempo le sue Frequenze clandestine e ancora non ne ho detto nulla. Strano. Pesco alla cieca fra le parole che mi galleggiano in testa. Complesse e complici. Sì, così trovo le sue poesie. Poi, riemergono due versi. Indimenticabili. Glieli cito: …perfino la bellezza resta in agguato come un vestito sul pavimento (1) E Dario sorride. Sorride a lungo. Cosa c’è di clandestino, nelle sue Frequenze ? A prima vista, nulla. Vi ho ritrovato Pavia, la nostra città di studenti: piazza duomo smantellerà i cantieri per natale (la statua del cavallo resta immobile nel buio) (2) E tanti angoli notturni: pub, lavanderie, stazioni, percorsi con un’ossessione pensosa e insonne. dieci sirene, dieci: non mi hanno ancora preso (3) Anch’io spero che non lo “prende...
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