Parte III: Il filo di Arianna 9. Nilde levò gli occhi verso le bifore che si aprivano come pupille di gatto, nell’arenaria di S. Michele Maggiore. Il pomeriggio inoltrato ammantava la chiesa romanica d’un alone sonnolento. La ragazza strinse a sé, sotto il soprabito scuro, la katana che non aveva lasciato neppure nella bara. Inspirò a fondo e varcò il portone dell’edificio. Nonostante mancasse mezz’ora alla consueta Messa feriale, la chiesa era deserta. La ragazza udì, dietro di sé, che gli ingressi venivano chiusi. Benedisse la connivenza di don Raffaele. Vide subito quella figura d’uomo maturo, dalle sopracciglia fosche, che si levava nel mezzo della navata, vestito d’un soprabito simile a quello di lei. Si trovava proprio sopra i cinque dischi di marmo che, secondo la leggenda, contrassegnavano il luogo delle incoronazioni d...
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