Sì, Hans Christian Andersen è “quello delle fiabe”. Pochi conoscono i suoi Dialoghi con la luna (1840) . Eppure, essi hanno tutto l’incanto e la mestizia di classici come La sirenetta e Il brutto anatroccolo. Non manca nemmeno quell’ironia che è un altro tratto di Andersen – e di tutti gli spiriti profondi e malinconici. Distacco, malia, delicatezza: questo autore ha lo stesso sguardo della luna. Proprio a lei è affidata la narrazione. Il suo interlocutore è un pittore in cerca d’ispirazione, vero animo romantico che si ritrova nella solitudine e nel dialogo con la natura. Viene in mente Leopardi, coi suoi interminabili monologhi rivolti proprio alla luna. Col suo viso luminoso e amichevole, è destinata a raccogliere, in ogni epoca, i sospiri e le lacrime dei vari “signori Mai ‘Na Gioia”. Ma siamo sicuri che gli animi artistici e romantici non provino gioia? ...
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività. N.B. I LINK CHE PORTANO AD AMAZON SONO LINK D'AFFILIAZIONE DAI QUALI RICAVO UNA PERCENTUALE SULLE VENDITE.