Parte I: Sorelle 8. Il barista portò al tavolo la consueta bottiglia di vino rosato, nel secchiello pieno di ghiaccio. «Grazie, oste!» replicò Arianna I, spostando dalla traiettoria di lui un lembo del proprio manto porpora bordato d’oro. L’ “oste” sorrise di rimando. Era facile affezionarsi agli Ordini goliardici. Bevevano molto, pagavano subito e aggiungevano una nota di folklore al locale. O, perlomeno, era facile affezionarsi a quelli che offrivano garanzie di relativa tranquillità – e integrità degli interni. «Bene!» riprese la capo-ordine, col suo intercalare consueto. «Avete qualcosa che tenete a dire subito?» «Venendo qui, ho incontrato l’Erectus Ordo Liutprandi (*) » cominciò Kiko-san, spostandosi un ricciolo castano dagli occhi. «Non mi hanno visto e mi hanno ignorato. Ma erano tutti insieme e stavano sgattaiolando...
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