Il sonetto che comincia La gola e 'l somno et l'otiose piume" occupa il settimo posto nel Canzoniere di Francesco Petrarca ed è il primo dell'opera a non essere d'argomento amoroso. Si tratta, piuttosto, d'un testo d'impegno intellettuale e morale, in cui il poeta si rivolge ad un anonimo corrispondente: La gola e 'l somno et l'otiose piume ànno del mondo ogni vertù sbandita, ond'è dal corso suo quasi smarrita nostra natura vinta dal costume; et è sì spento ogni benigno lume del ciel, per cui s'informa humana vita, che per cosa mirabile s'addita chi vòl far d'Elicona nascer fiume. Qual vaghezza di lauro, qual di mirto? Povera et nuda vai philosophia, dice la turba al vil guadagno intesa. Pochi compagni avrai per l'altra via: tanto ti prego più, gentile spirto, non lassar la magnanima tua impresa. L' impresa del v.14 non è specificata; è tuttavia chiaro come essa sia legata al...
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