Una fanciulla virtuosa, di stilnovistica memoria, trepida per il suo bel cavaliere lontano. Manco a dirlo, la sua reazione è pregare: sotto una quercia, in una notte spettrale. Tipico quadretto dell’immaginario romantico di Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), con cui comincia la sua Christabel (1797-1800): poemetto narrativo mai terminato, di cui esistono solo le prime due parti. Esse raccontano, per l’appunto, della giovane ed angelica Christabel, figlia di un castellano. Una notte – mentre sta pregando sotto la quercia, appunto – incontra la sua coetanea Geraldine, come lei nobile e affascinante. Questa le racconta di essere stata rapita da una masnada e abbandonata momentaneamente nel bosco. La buona Christabel, naturalmente, le offre ospitalità e sicurezza nel castello paterno. All’arrivo di Geraldine, si verifica ogni sorta di segno soprannaturale e di malaugurio – compresa un’apparente reazione isterica della straniera, davanti alla benedetta memoria della madre di Christabel...
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