Lei entra dalla porta a vetri e si avvia verso il bancone di legno scuro. È una presenza familiare qui: non ostessa, non cameriera, piuttosto una creatura di questo acquario caleidoscopico. Non è detto che ci sia, ma la sua apparizione è naturale in ogni momento. La osservo da dietro i miei libri, mentre i fondi del mio caffè s’impigriscono nella tazzina abbandonata. Gli occhi grandi di lei seminano bagliori d’acquamarina, resi tanto più ipnotici dalla cornice di pelle olivastra in cui s’incastonano. Lei –dal viso alle labbra ai fianchi- è morbida e generosa come un frutto tropicale. Sul capo, ha una selva di trecce rastafariane lunghe fin quasi alle sue caviglie e crespe come radici. Lei è una creatura di nessun mondo –impossibile domandarsi da dove venga. L’estate l’ha vestita d’un abito a fiori, lungo e leggero, che culla i suoi seni colmi. Arrossisco e mi rituffo negli esametri greci. Lei è una delle t...
Mi piace pensare a un blog come a una porta aperta su dimensioni diverse, dal fantastico al reale... come a qualcosa che ci porta una boccata d'ossigeno. Qui troverete libri, film, pensieri, ironia, arte, cronaca e storia locale. Una scatola a sorpresa, ma sempre con un occhio per cultura e creatività. N.B. I LINK CHE PORTANO AD AMAZON SONO LINK D'AFFILIAZIONE DAI QUALI RICAVO UNA PERCENTUALE SULLE VENDITE.