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Lo strano caso del replicante epistolografo





Oggi, in data 26 giugno 2014, ho avuto la ventura di accedere a Facebook, come mio solito, e di trovare una notizia sensazionale: “Grazie a Il Giornale scopro di essere stato a Donetsk, a mia insaputa.” L’autore dell’affermazione è Andrea Virga (costui, per intenderci). In effetti, questo articolo, pubblicato in data odierna, recita: “Nel calderone della guerra civile in Ucraina c'è di tutto. Come scrive Panorama, dall' «Italia arrivano anche i filo russi». E sventolano un tricolore con la stella rossa in mezzo, come la bandiera della brigata partigiana Garibaldi durante la seconda guerra mondiale. «A inizio giugno sono sbarcati a Donetsk sei giovani italiani, fra cui Orazio Maria Gnerre, Luca Pintaudi e Andrea Virga di Millennium - scrive il settimanale - Il «partito comunitarista», come si legge sul suo sito, farebbe parte del filone fascio-comunista in contatto con l'ideologo della Grande Russia euro asiatica, Aleksandr Dugin».” (Grassetto mio).

Peccato che Andrea Virga di Millennium, nel periodo della missione, mi abbia inviato una lettera da Lucca.

Devo dunque salutarvi e intraprendere un’indagine mozzafiato circa il replicante che ha preso il posto del mio corrispondente all’IMT Alti Studi lucchese. Nel frattempo, spero che Panorama e Il Giornale realizzino altre utopie della fantascienza… magari, il teletrasporto, per restare in tema. Buona fortuna, mondo!




Avvertimento supplementare ai cortesi lettori: Prego di astenersi da commenti sublimemente inutili circa l’ “inattualità” della posta cartacea o i miei rapporti col replicante/Andrea Virga. Vogliate tanto bene a voi stessi da risparmiarvi le mie risposte a simili amenità.



P.S. Oggi, in data 27 giugno 2014, è comparsa la rettifica dell'articolo linkato. Allora, l'Andrea di Lucca non è un replicante... e io posso tirare un sospiro di sollievo. Il caso è risolto.

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