Parte II: La Regina di Spade 4. Nilde trascinò il borsone su per le scale. «La tua stanza è in fondo al corridoio» spiegò Irene Serra. La ragazza si guardò intorno. L’abitazione della sua maestra di spada sorgeva in una zona tranquilla e periferica di Pavia, nel mezzo di un giardinetto privato. Aveva un salotto ampio e arioso, con un pianoforte – e diverse katane appese al muro. Si era aspettata di trovarvi una profusione di quadri e quadretti paesaggistici, come accadeva spesso nelle case di quel tono. Ma Irene sembrava preferire una forbita sobrietà. Le uniche decorazioni erano rappresentate da caratteri giapponesi, dipinti su carta e incorniciati. Insieme alle lame, erano il segno d’un passato inaccessibile a Nilde. «Dopo aver disfatto i bagagli, potrai rinfrescarti» proseguì la padrona di casa, con la sua tersa e profonda voce di contralto. «La cena è alle sette e mezza esatte». ...
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