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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Francesco Borgia II ...

Francesco Borgia (Roma,1976) si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e ha conseguito il dottorato di ricerca in “Scienze Bioetico-giuridiche” presso l’Università degli Studi di Lecce.  È autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico. Per le Edizioni Mimesis ha pubblicato nel 2006 “L’uomo senza immagine. La filosofia della natura di Hans Jonas”, nel 2009 “Appartenenza e alterità. Il concetto di storicità nella filosofia di Martin Heidegger”, e quest’anno “Vedere nel segreto. Racconto, testimonianza, immagine”. Presso Andrea Pacilli Editore sono stati pubblicati i suoi libri di poesia “Ridente lucciola” e “Violante il mare”, rispettivamente nel 2013 e nel 2017. L’editore Aletti   ha inoltre pubblicato un cd contenente alcune sue poesie lette da Alessandro Quasimodo. Caro Francesco, pensi che per non arrendersi al moderno la poesia non ci si debba proprio adeguare…? Citando un celebre aforisma di Schiller, “Vivi col tu...

Fortissimamente Baini... Di Vincenzo Calò

  La Sinistra non può fare altro che…? Il suo vuoto è dovuto unicamente dalla difficoltà nel ricostituirsi fuori dal Parlamento?  La Sinistra sconta il dogmatismo che prima era comunista, oggi è radicale perché parte dall’equivoco di immaginarsi la gente come non è.   Il vecchio PCI almeno aveva una funzione educativa. La Sinistra non dovrebbe   fare altro che quello che fa Salvini: andare nelle periferie; ma, a differenza del leghista, non limitarsi ai selfie, cercando piuttosto di ascoltare LA GENTE COME E’ e lavorare duro per elevarla socialmente e culturalmente. Caro Fiorenzo, una figura come quella di Papa Francesco, passerà alla Storia stando al tuo modo di vedere le cose? Io ero e sono per Ratzinger che ha scontato solo il suo essere timido, ma Francesco e Ratzinger sono la stessa cosa. Francesco non è certo un eretico   anche se certi supercattolici lo ritengono tale. Ciò che non mi piace di Francesco è che non parla mai dell’Aldilà, che mi pare un...

La scuola dei più piccoli all'epoca del Covid

Nello scorso numero, abbiamo parlato delle scuole elementari e della loro convivenza con il Covid-19 . Un’altra sfida è quella affrontata da asili nido e scuole materne. Ci riferiamo, in particolare, alla Fondazione “G. Ferrari” di Manerbio . In epoca pre-pandemia, il servizio funzionava dalle 7:30 alle 18:30. Oltre all’ordinaria scuola dell’infanzia, sono presenti un asilo nido, una sezione bilingue (italiano-inglese) e una “sezione primavera” per bambini dai due ai tre anni. Queste “aggiunte” hanno permesso di aumentare le entrate.              L’arrivo del Covid, ovviamente, ha comportato la chiusura della scuola tra febbraio e marzo In questo periodo, pur sapendo che la misura non sarebbe stata gradita, il “G. Ferrari” ha comunque richiesto il pagamento della retta alle famiglie: sarebbe stato un consiglio della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne), per garantire il sostentamento della fondazione nel frattempo. L’i...

"Siamo liberi": il nuovo singolo degli iRose

  Abbiamo già parlato della band romana iRose e del loro “rock romantico”. A metà novembre 2020, sono tornati i nostri quattro: Paolo Borgi (voce), Riccardo De Angelis (chitarra), Gabriele Persi (basso) e Fabio Latini (batteria).              Stavolta, hanno pubblicato un singolo: Siamo liberi (inciso dalla World Fonogram Records con edizioni Giovanni Valle).  È un colloquio melodico con una persona speciale, quella che è riuscita a insegnare cosa sia la libertà: qualcosa che non è una scelta, bensì una parte integrante della natura umana. È la spinta a vivere con desiderio e creatività, come gli artisti sanno fare. Soprattutto, è un’esperienza i cui insegnamenti non svaniscono, anche quando ci si trova lontano dalla persona che ce l’ha fatta vivere.             Questo dicono gli iRose in pochissimi minuti, con la vigorosa dolcezza della loro musica. In copert...

“Matronae” e “Iunones”: dee della fertilità a Brescia e Manerbio

 Probabilmente di origine celtica, ci sono note coi nomi latini di “Matrae”, “Matres” (= “Le Madri”), “Matronae” (= “Le Matrone”) e “Iunones” (= “Le Giunoni”) . Sono dee circondate da simboli di abbondanza e fertilità, raffigurate in numero di tre. Perché tre? Forse, come riferimento ai tre stadi in cui la vita femminile è stata convenzionalmente divisa per millenni: vergine, sposa/madre e anziana. O per suggestione delle tre fasi in cui la luna è visibile in cielo (crescente, piena, calante), con eguale riferimento al ritmo di crescita delle piante durante ciascuna di esse.  Quale che sia l’ipotesi corretta, fatto sta che le “Iunones/Matronae/Matres/”Matrae”” sono menzionate in parecchie iscrizioni votive ritrovate nelle aree un tempo abitate da popolazioni celtiche: anche nelle aree del lago di Garda , di Brescia e di Manerbio .             Ne parla un capitolo di Fantastico Garda , pubblicato da Simona Cremonini (...

Le interviste letterarie di Vincenzo Calò: Fiorenzo Baini - 2

  Caro Fiorenzo, bentornato! Di guerra in guerra (e quindi tanto vale dire “Di epoca in epoca”?) i pregi e i difetti di qualsivoglia nazione rimangono sempre gli stessi?  Non è detto, dipende dalle radici storiche di una nazione. I tedeschi sono diventati pesantemente militaristi sotto i prussiani. Nessuno li considerava tali nel XVIIIesimo secolo. Napoleone pare si lamentasse del poco spirito combattivo delle truppe bavaresi e del Baden Wurttemberg. Dopo la seconda guerra mondiale i tedeschi si sono calmati un’altra volta. Credo dipenda dal fatto che la Germania, come l’Italia, è stata unificata dall’alto ma la sua essenza rimane municipale e regionale. Anche la Spagna di oggi è completamente diversa rispetto a quella di qualche secolo fa. Poi è chiaro che uno svedese tenderà ad avere un approccio alle cose tendenzialmente diverso da quello di un abitante di Barletta…! Quale tipo d’evoluzione ci possiamo ancora aspettare? Saremo costretti a catalogare fatti e personaggi s...

Le interviste poetiche di Vincenzo Calò: Antonio Spagnuolo...

  Benvenuto Antonio, che onore intervistarti! Ma come può tornare alla ribalta la Poesia in tempo di Covid-19 ?  Grazie a te per questo simpatico intervento culturale. Mi stuzzica sempre un confronto in nome della poesia. Bene! Gli arresti domiciliari causati dal Covid-19 credo siano stati positivi sotto molteplici aspetti, vuoi perché costretti a un fermo totale delle attività urbane manifestamente dannose all’ambiente, vuoi perché costretti a centellinare il “tempo” da consumare tra le quattro mura domestiche. Io personalmente ho scritto moltissimo, tra prefazioni a volumi di giovani autori, recensioni varie, interventi critici, con una frequenza mai avuta in passato.   In questi tempi duri la Poesia, già bistrattata dai più, spero possa essere recepita come messaggio culturale “alto”, bisognosa come è di un pubblico attento, ma principalmente preparato per il ritmo del verso. Se i cantautori conquistano spazi e pubblico con le loro scimmiottesche versioni, perché il ...