La Sinistra non può fare altro che…? Il suo vuoto è dovuto unicamente dalla difficoltà nel ricostituirsi fuori dal Parlamento?
La Sinistra sconta il dogmatismo che
prima era comunista, oggi è radicale perché parte dall’equivoco di immaginarsi
la gente come non è. Il vecchio PCI
almeno aveva una funzione educativa. La Sinistra non dovrebbe fare altro che quello che fa Salvini: andare
nelle periferie; ma, a differenza del leghista, non limitarsi ai selfie,
cercando piuttosto di ascoltare LA GENTE COME E’ e lavorare duro per elevarla
socialmente e culturalmente.
Caro Fiorenzo, una
figura come quella di Papa Francesco, passerà alla Storia stando al tuo modo di
vedere le cose?
Io ero e sono per Ratzinger che ha
scontato solo il suo essere timido, ma Francesco e Ratzinger sono la stessa
cosa. Francesco non è certo un eretico
anche se certi supercattolici lo ritengono tale. Ciò che non mi piace di
Francesco è che non parla mai dell’Aldilà, che mi pare un argomento essenziale.
In generale, dobbiamo
concentrarci particolarmente sui comportamenti di una maggioranza o di una
minoranza? Secondo te pecchiamo assolutamente di mancanza di sportività?
Direi che bisognerebbe concentrarci
sulle minoranze perché sono sempre le minoranze a far la Storia.
Non riusciremo mai a
riconoscere e ammettere delle colpe in automatico? O tanto vale lasciar
perdere, perché la reazione della società, una volta che il singolo individuo
confessa d’aver sbagliato, è agghiacciante?
E’ vero. Ma ammettere di aver sbagliato
significa avere umiltà e, per paradosso, in questo il singolo individuo diventa
il più grande perché dimostra di non aver paura.
Ma una volta scritto un
saggio, per te è la fine o l’inizio di un’avventura di puri intendimenti, cioè
ti preoccupa il giudizio del lettore?
Sì, il giudizio del lettore mi
preoccupa e non poco ma non al punto da scrivere ciò che non penso per
ingraziarmelo. Direi, per quanto riguarda l’ultimo libro, che non sempre ho
scritto tutto quello che pensavo, ma tutto quello che ho scritto l’ho veramente
pensato.
A scuola fai lezione
sulla base dei tuoi libri?
Talvolta per comodità sì, ma non ho
mai fatto comperare un libro mio. Sono uno dei pochissimi in Italia che si
preoccupa del conflitto d’interessi.
Si fa presto a dire
Arte? Non ti deprime il verbo “scaricare”, alquanto ambiguo?
Mah, io penso che l’arte possa esser
ovunque purché risponda alle seguenti caratteristiche, almeno per come la penso
io, e cioè tecnica + capacità di esprimere ciò che normalmente non viene
neanche da pensare.
In conclusione, preghi
che la Natura…?
Sopravviva almeno fino ai miei
nipoti.
… LEGGENDO “IL REAZIONARIO DI
SINISTRA”
Leggendo
questo testo viene da pensare che c’è
ancora un saggista che sfida i laici
a riflettere su una tesi di fondo, che è l’annientamento
che ci arrechiamo da soli, tipico dei tempi moderni; e per dimostrarlo
l’autore non si risparmia partendo dall’eclissi
del Sacro che viene detronizzato con
l’effetto di un’apatia nelle masse dovuta alla sostituzione di sani valori con altri fittizi, perché
continuando a demotivare l’attitudine religiosa viene meno in automatico e
spiegabilmente l’importanza del danno che possiamo causare.
In mancanza
del Signore, col prosciugarsi dello Spirito, la motivazione che spinge alla
solidarietà, verso un nostro simile, non appassiona più… e anche e soprattutto
i lettori di Dostoevskij ne sono a corrente!
Tuttavia, con
sottile ironia, Baini ci fa notare che, morto il Signore, ci siamo dati a svariate e assurde pratiche devozionali.
E
dall’attivismo civile sganciato da qualsiasi etica religiosa cosa è scaturito
alla fine?
Un essere
mediocre, che vive solo in una dimensione materiale.
Questa tesi
di fondo porta l’autore a posizioni
“scorrettissime”, per esempio sull’aborto: l’autodeterminazione della Donna, alla fine, agevolerebbe il genere
maschile al momento di abusare di Lei; ma forse ancora più scorretto è
Baini quando mette l’accento sul fatto che l’aborto
è anche un fatto sociale perché non si può precludere un grande destino
potenziale per l’umanità, non risparmiandosi sugli esempi: da Boccaccio a Cristiano Ronaldo
passando attraverso Leonardo da Vinci, tutti personaggi che non avrebbero
dovuto per svariati motivi nascere, ragion per cui l’autore “sogna” una tutela totale per le future mamme, lasciandole
libere di tenere o no il bambino ma senza sopprimerlo.
Baini non ha
nemmeno il mito della Democrazia perché afferma che le menti più accese sfruttano la Democrazia per soggiogare la gente;
perciò occorrerebbe andare al voto masticando almeno un po’ di cultura,
un’idea almeno del mondo, dei contesti, dell’effetto non solo individuale ma
sociale del proprio voto.
Nella sua
“scorrettezza” Fiorenzo mette a nudo una serie di contraddizioni contemporanee,
per esempio: se da una parte tendiamo a
far la bella presenza disperandoci per il destino del mondo, elogiando Greta
Thunberg, dall’altra c’è chi sogna l’eternità che potremmo intraprendere nei
limiti dell’atmosfera terrestre; dimenticando però che l’uomo, cessando di vivere, favorisce il principio naturale.
Effettivamente
questo mondo va verso l’irrealtà, e “Il reazionario di Sinistra” lo dimostra in
tanti modi: dal sogno marinettiano dell’uomo meccanico ai camerieri-robot
giapponesi, non dimenticando la pornografia accessibilissima via web, dalla
quale si dipende fissando appuntamenti veri ma con dei piaceri carnali
nient’altro che immaginari.
In
definitiva il divino è stato ammazzato, il vuoto della Sua assenza è stato
colmato dall’individualismo a cui subentreranno, anzi stanno già subentrando,
macchine già ideate a nostra immagine e somiglianza.
Nell’analisi
della crisi della modernità, che in fondo è una crisi dell’individuo focalizzato
nella sua solitudine e nel suo egoismo, il saggista si collega a precedenti
autorevoli; per esempio a Leopardi, ridotto a delle nozioni scolastiche
mortificanti, da imparare controvoglia quando, nella Palinodia al Marchese Gino
Capponi e nelle Operette Morali, ha fotografato il tempo attuale e il suo
continuo regredire.
Ma non solo
Leopardi, anche Pasolini, e qui Baini ne fa propria la “scorrettezza”: dietro i diritti civili e la “libertà” si
nasconde il più bieco individualismo borghese.
E c’è pure
Frank Zappa; delizioso il suo ritratto, basti pensare che la critica comune ha
esaltato il suo anticonformismo per aver alluso spesso al sesso esplicito, ma
in realtà il nostro caro Frank bacchettava acidulando come nessun altro il
capitalismo statunitense a spron battuto, per aver esso annebbiato la ragione
umana mutandone la specie in un soggetto univoco che usa i propri mezzi a spregio dell’infinito prima, per
consolidarsi in modo inattaccabile e nel più completo anonimato poi!
Quanto sopra
si collega a una vena ferocemente
anticapitalistica in Baini, soprattutto perché tale sistema, portato alle estreme
conseguenze, è disumano e sfocia, per forza, nella robotizzazione e nell’atomizzazione
dell’individuo inchiodato a una siderale solitudine e in balia di un bieco
sfruttamento… anche qui non ci vengono a mancare delle chicche da Springsteen a
Bob Marley, fino a brani tratti da Dostoevskij e Leon Bloy che, scritti più di cent’anni fa, appaiono attuali e
sconcertanti.
Altro autore
amato da Fiorenzo è Aldo Nove, a cui dedica un capitolo… per il saggista è da
brividi il realismo tra le composizioni di Nove, “Superwoobinda” per esempio racchiude
storie coinvolgenti dacché apparentemente simili a dei consigli per gli
acquisti, con persone che s’infiammano col cervello azzerato, ignorando d’avere
un’anima, a forza di comunicare con una lingua, quella nostrana, distrutta
nella sostanza come nella forma, a riprova del fatto ch’è impossibile ragionare
se non proferiamo parola correttamente.
Superwoobinda
è di una crudeltà spiazzante, rara per non dire unica, che Baini usa per
evidenziare come il diritto a eleggere i rappresentanti del Popolo non può
appartenere a tutti quanti.
(Casa
Editrice: A&A di Marzia Carocci; Anno di pubblicazione: 2020; Pagg. 198;
Prezzo: 14,25 euro)
Vincenzo Calò
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