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Riforestare la Bassa Bresciana?

Riforestare massivamente la Bassa Bresciana? Questa è la proposta preliminare di Legambiente (Circolo Bassa Bresciana di Barbariga) per il quinquennio 2021-2025. Dieci milioni di nuovi alberi nella pianura bresciana e bergamasca, senza dimenticare l’hinterland dei capoluoghi di provincia: come sarà possibile? 

alberi

            L’obiettivo è piantare due milioni all’anno tra alberi e arbusti autoctoni (un milione in autunno, un milione in inverno e all’inizio della primavera). Le aree utilizzabili sono i bordi di autostrade, superstrade, tangenziali, provinciali, comunali, vicinali e piste ciclopedonali, dove verrebbero realizzate fasce verdi multifunzionali e barriere-filtro vegetali. Queste ultime servirebbero a captare polveri, metalli pesanti, rumore ed inquinanti in generale, rilasciati dai veicoli in transito. Ovviamente, lo scopo è mitigare l’impatto ambientale delle autostrade (e non solo). Per realizzare le fasce verdi, sarebbe necessario un coordinamento “dal basso” degli enti locali, nonché delle associazioni di rappresentanza degli agricoltori e viticoltori e degli enti pubblici preposti alla tutela e salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente, come A.r.p.a. e A.t.s.

            L’investimento sarebbe paesistico, ma anche produttivo, perché incentiverebbe la produzione di biomassa legnosa vergine.

La piantumazione proposta dalla Legambiente locale, però, non riguarda solo i bordi delle strade extraurbane. Sono utilizzabili anche le aree intercluse, residuali o incolte, le aree agricole non irrigue e le ex-aree a bosco ceduo; oltretutto, sono disponibili i sistemi verdi multifunzionali dei fiumi Oglio, Mella e Chiese, dei torrenti, dei fossi e delle rogge minori. Non vanno trascurate le ripe di contorno e i confini interpoderali di fossi, rogge, canali e dugali, nonché le aree peri-urbane per parchi agricoli, foreste alimentari, orti e frutteti sociali e le cinture verdi, più note come “green belt”.

            Le comunità locali guadagnerebbero l’aumento della biodiversità nell’ambiente circostante, la diminuzione delle polveri inquinanti, l’assorbimento dell’anidride carbonica e del calore in eccesso, il miglioramento del paesaggio e la costituzione di un patrimonio energetico naturale.

            I finanziamenti verranno richiesti a gestori e concessionari della rete autostradale, alla comunità europea, all’imprenditoria privata e/o pubblica, al Ministero dell’ambiente, alla Regione Lombardia, alle Provincie di Brescia e di Bergamo, alle associazioni di volontariato e alle aziende municipalizzate.

Dell’organizzazione dovrebbero occuparsi commissioni sovra-comunali di area vasta, in collaborazione con commissioni provinciali per la riforestazione; il numero dei componenti varierà dai 20 ai 25, tra cui 5 provenienti dai capoluoghi e  15/20 dai comuni dell’hinterland e delle province. Per quanto riguarda gli esempi di piantumazione realizzata, essi sono visibili a Padernello. Il progetto è ambizioso, ma – del resto – ogni albero, un tempo, è stato un seme. In ogni senso.

Per rileggere lo scorso articolo a tema ambientalistico, cliccare qui.

 

Pubblicazione su Paese Mio Manerbio, N. 190 (aprile 2023), p. 3.

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