“C’è
dunque un doppio legame di malafede in questo rapporto tra Chiesa e Stato: da
parte sua la Chiesa accetta lo Stato borghese - al posto di quello monarchico o
feudale - concedendo ad esso il suo consenso e il suo appoggio, senza il quale,
fino a oggi, il potere statale non avrebbe potuto sussistere: per far questo la
Chiesa doveva però ammettere e approvare l’esigenza liberale e la formalità
democratica: cose che ammetteva e approvava solo a patto di ottenere dal potere
la tacita autorizzazione a limitarle e a sopprimerle. Autorizzazioni, d’altra
parte, che il potere borghese concedeva
di tutto cuore. Infatti il suo patto con la Chiesa in quanto instrumentum regni in altro non
consisteva che in questo: mascherare il proprio sostanziale illiberalismo e la
propria sostanziale antidemocraticità affidando la funzione illiberale e
antidemocratica alla Chiesa, accettata in malafede come superiore istituzione
religiosa. La Chiesa ha insomma fatto un patto col diavolo, cioè con lo Stato
borghese. Non c’è contraddizione più scandalosa infatti che quella tra
religione e borghesia, essendo quest’ultima il contrario della religione. […]
Il futuro non appartiene né ai vecchi cardinali, né ai vecchi uomini politici,
né ai vecchi magistrati, né ai vecchi poliziotti. Il futuro appartiene alla
giovane borghesia che non ha più bisogno di detenere il potere con gli
strumenti classici; che non sa più cosa farsene della Chiesa, la quale, ormai,
ha finito genericamente con l’appartenere a quel mondo umanistico del passato
che costituisce un impedimento alla nuova rivoluzione industriale; il nuovo
potere borghese infatti necessita nei consumatori di uno spirito totalmente
pragmatico ed edonistico: un universo tecnicistico e puramente terreno è quello
in cui può svolgersi secondo la propria natura il ciclo della produzione e del
consumo. Per la religione e soprattutto per la Chiesa non c’è più spazio. La
lotta repressiva che il nuovo capitalismo combatte ancora per mezzo della
Chiesa è una lotta ritardata, destinata, nella logica borghese, a essere ben
presto vinta, con la conseguente dissoluzione «naturale» della Chiesa.”
PIER PAOLO PASOLINI
Da:
Il folle slogan dei jeans Jesus, «Corriere
della Sera», 17 maggio 1973.
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