Cari
amici,
oggi
proporremo un gioco tanto piacevole quanto istruttivo: Cambia colore al discorso. Trasformare un delirio
qualunquistico-contubernale in un eloquio di registro medio-alto vi sembra
impossibile? Seguite queste istruzioni e sarete sorpresi!
Prendiamo,
dunque, un classico facilmente reperibile in qualunque bar:
La prostituzione è un lavoro come un
altro. Non è vero che quelle ragazze sono tutte poverette. È pure piuttosto
razzista dire che una è per forza disperata e morta di fame solo perché è straniera.
Se le donne possono fare quel che vogliono del proprio corpo, possono anche
venderlo. Che, poi, mica vendono il proprio corpo: vendono una prestazione.
È
possibilissimo rispettare una prostituta e farci amicizia. Ci sono le escort,
che guadagnano un sacco ed “esercitano” con tutti gli onori.
Ci sono Paesi dove il loro mestiere è
legale ed è praticato in strutture apposite. Quando si deciderà l’Italia a
imitarli e a diventare più civile? Se si potessero tassare queste signorine,
poi, sarebbero tutte entrate in più per la previdenza sociale!
Diciamoci
la verità, non facciamo gli ipocriti: forme di prostituzione ci sono sempre
state, anche nell’antichità. Non è mica una “stranezza” di noi “moderni”. Ci
saranno sempre persone che cercano una disposta a soddisfarli a pagamento:
perché fare del proibizionismo? E che c’è di così male? Siate sinceri: siete
solo una manica di bigotti. Tutte quelle storie strappalacrime sulle nigeriane
che stanno sulla strada d’inverno e vengono ammazzate di botte dai loro
magnaccia sono bufale della stampa sensazionalistica.
Non
potete nemmeno giudicare il motivo per cui si cerchi una prostituta. È una
faccenda delicata. A loro si accompagnano tante persone normali, bravi
cittadini. Mi verrete a dire che sono maiali che sfruttano un racket?
Anzi, è
offensivo chiamarle “prostitute”. Dite, piuttosto, “lavoratrici del sesso”.
Aggiungerei che è molto altruista offrirsi per soddisfare bisogni così
fondamentali. Mica vorrete che tutti i single rimangano casti come frati,
poveretti? E imparate a portare rispetto alle idee e all’intimità altrui!
Ecco
quello che potrebbe dire (non proprio ipsissimis
verbis, d’accordo…) un maschio italico vagamente liberal-conservatore, dopo
la quarta birra con gli amici. L’avete letto bene?
Ora,
ogni volta che si parla di “prostituzione”, sostituite “maternità (pardon, gravidanza) surrogata” e
tutto quanto vi si riferisce. Vi ritroverete davanti al nobile e risentito
intervento di un gentiluomo (o una gentildonna) colto/a e d’ampie vedute.
Alla
prossima!
Dentella D’Erpici
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