“Al
tocco di Pwyll il sacco si aprì come una bocca. Pwyll allungò una mano per
aiutare l’uomo prigioniero, poi si ritrasse quando la testa d’oro di Gwawl
emerse da quell’oscurità. Ancora una volta gli parve di vedere il viso bianco
di Havgan, morente in riva al guado. Quell’amore che per ben due volte era
stata quasi la rovina di Pwyll si riaccese dentro di lui. Ma poi Gwawl respinse
la sua mano tesa ed egli incontrò quei tormentati occhi fiammeggianti, e capì
che erano gli occhi di uno che non avrebbe mai potuto dare amore o amicizia.
Perché nonostante la loro ira frustrata, erano freddi, di un freddo interiore
vasto come il cielo e profondo come il mare; un’immensità priva di amore, piena
di autocompiacimento, che nulla mai avrebbe potuto riscaldare. Per quell’uomo
contrastare i suoi desideri era l’unico
peccato, ed era un peccato imperdonabile. […]
«[…] In verità solo la bellezza può
nascere in questo mondo e Gwawl ha realizzato la bellezza. Ma la usa per
piegare gli altri ai suoi voleri, non per aiutarli a elevarsi. Il primo ad
innamorarsi della sua propria bellezza è stato lui; e ora crede che tutti gli
altri siano fatti solo per servire quel prodigio che egli è. Nei mondi
inferiori, egli deve sommare abilità di guerriero a quella sua bellezza, per
abbagliare la tua razza guerriera; ma ovunque vi sia orgoglio, là c’è lui.»
«Signora, l’uomo ha diritto
all’orgoglio.»
«Non
a un orgoglio come il suo. La tenerezza e la generosità sono parte dell’amore
che egli ha dimenticato; e se fosse riuscito a conquistare il tuo spirito o il
mio corpo, col tempo tutto il Dyved sarebbe diventato simile a lui. Salvo che
per la sua ineguagliabile, mendace e ammaliante bellezza.»”
EVANGELINE
WALTON
(1974)
Da:
I Mabinogion, Milano 2004, TEADUE,
pp. 122-124. Traduzione di Barbara Besi Ellena.
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.