Parte II: La Regina di Spade
8.
Fu
durante una di quelle giornate di routine che qualcosa si mosse, nel percorso
di Nilde. Lei era impegnata a grattugiare il formaggio per la pastasciutta del
pranzo. D’un tratto, un dolore fine e bruciante le attraversò la schiena. Si
voltò.
Irene era comparsa alle sue spalle e
sollevava ancora una verga sottile e flessibile. La ragazza si sentiva salire
le lacrime agli occhi, più per la sorpresa che per la sofferenza fisica. Ma le trattenne
con fierezza. La maestra si allontanò, senza che lei avesse detto una sola
parola, ignorando le ciglia sgranate dell’allieva.
Da quel giorno in poi, nessun
istante fu di pace per Nilde. In ogni momento, Irene avrebbe potuto vibrare un
altro colpo. Anche di notte, la ragazza cominciò a perdere il sonno. Eppure,
non riusciva mai a prevedere l’attacco. Ogni volta che la sferzata le arrossava
la pelle, essa giungeva assolutamente di sorpresa. La ragazza masticò una
sempre maggior frustrazione strozzata.
Una sera, prima di cena, fu stupita
di vedere Irene stessa preparare la pentola per cuocere le verdure. Mentre
ancora stava fissando la maestra, incredula, vide la famosa verga posata
distrattamente su una sedia, accanto a lei. Una diabolica allegria la prese in
silenzio.
Impugnò
la sferza e si avvicinò cautamente alla maestra, tutta intenta alle verdure che
bollivano. Nilde levò la semplice arma e calò il colpo.
La verga risuonò contro qualcosa di
metallico. Con un movimento impercettibile, Irene si era fatta scudo con il
coperchio della pentola.
Esterrefatta,
la ragazza lasciò cadere la sferza. In quell’istante stesso, la comprensione le
squarciò la mente.
Maestra
e allieva si fissarono. E si sorrisero.
[Continua]
Pubblicato sul quotidiano on line Uqbar Love (23 giugno 2016).
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.