Passa ai contenuti principali

Piranha nell'acquario

Da Il Borghese, maggio 2012:





"FINANZIAMENTO pubblico dei partiti? Il referendum dice no. Allora rimborsi elettorali. Una furbata. Spendi dieci e prendi cento, anzi duecento. In Inghilterra si spende 25 volte meno. Che fare di quelli rimasti? Sono soldi dello Stato, della comunità, dice il cittadino, andrebbero restituiti. «No. no. Io me li tengo. Li investo, li mando all’estero, compro case... tutto regolare, perché quei soldi sono ormai soldi privati». Scoppia il primo bubbone: il senatore Luigi Lusi - amministratore
della Margherita - un partito che non esiste più - ammette di essersi appropriato di venti milioni e di averli spesi in operazioni immobiliari private, poi si lascia sfuggire che «qualcuno sapeva». Rutelli s’infuria, cacciano Lusi dal partito: «Restituirò tutto». Ma perché te li sei presi? Chi ti ha autorizzato?Chi vigilava? Possibile che tu potessi muoverti senza alcun controllo? Ha rubato. Lo ammette. Perché non lo arrestano? «Eh sì: vecchia storia: Roma ladrona!», «Tagliamo l’Italia in due». Non c’è che dire: la produttività, l’ingegno, la morale stanno al Nord. Scoppia al Nord lo scandalo Penati, ex sindaco di Sesto, poi presidente della provincia di Milano, indagato dalla Procura della Repubblica per corruzione e concussione in merito a presunte tangenti intascate in seguito alla riqualificazione dell’ex area Falk di Sesto San Giovanni. Il debito pubblico è al 120 percento del Pil. Il Paese è in crisi. Governo tecnico. Democrazia sospesa. Monti taglia ovunque, persino le pensioni, ripristina l’Ici - che però adesso si chiama Imu. La benzina è la più cara d’Europa. Le accise, che superano ormai il sessanta per cento, le paghiamo ancora per la guerra in Abissinia. Aumentiamo l’età pensionabile, bisogna fare in fretta, perché lo spread aumenta e perché ce lo chiede l’Europa. Cosa fare? Facciamo come la Germania? I Tedeschi, che hanno i conti in regola, pagano meno tasse, non pagano le autostrade, i libri di testo per le scuole sono a carico dello Stato fino al diciottesimo anno d’età, il novanta per cento degli asili nido sono aziendali e gratuiti. Per fare come la Germania, bisognerebbe essere come i Tedeschi. Allora i ladri dovrebbero stare in galera, i politici corrotti
dovrebbero essere arrestati e quelli condannati in via definitiva, estromessi. Allora bisognerebbe dimezzare il numero dei parlamentari, perché nessun Paese in Europa ha così tanti politici; eliminare quelli delle provincie, perché da 40 anni già ci sono quelli delle regioni. Pare che superino il milione e trecentomila coloro che nel nostro Paese si occupano, a vario titolo, di politica. Aumentiamo l'Iva? Calano i consumi. Cresce la disoccupazione. Piccoli imprenditori, non più in grado di pagare gli
stipendi e di coprire i debiti, si suicidano, mentre ancora circolano stipendi di 5/600.000 euro l’anno, pensioni erogate dallo Stato che arrivano a 30.000 euro al mese e permangono privilegi di deputati e senatori abbarbicati al«mestiere» di politico da decine di legislature. I partiti, anche quelli insignificanti, hanno accumulato montagne di soldi. Cinque euro per ogni voto ricevuto. Nessun rendiconto, nessun controllo, per un totale che supera i 500 milioni di Euro. Scoppia il bubbone della Lega: il partito della morale, quello del federalismo fiscale, quello che un tempo voleva tagliare l’Italia sotto Firenze, dividere il Paese in buoni e cattivi. Montagne di soldi - venuti anche quelli dai rimborsi elettorali - distribuiti nell’ambito della famiglia diventata partito: «Faremo pulizia!Cacceremo i ladri!» Attenzione. C’è il rischio che la casa resti vuota. «No! no! La lega,
la lega ...la lega...» Smettiamola di offendere la nostra intelligenza! I partiti - tutti i partiti - sono al minimo storico di gradimento. I politici spaventati dai sondaggi, corrono ai ripari. «Attenti!», gridano, «i partiti sono indispensabili al mantenimento della democrazia.» La democrazia - dico io - non è che un modesto contenitore. Dipende da ciò che ci mettiamo dentro. Qualcuno l’ha paragonata a un acquario, dove i pesci, scelti con cura, senza lasciarsi troppo abbagliare dal colore e nutriti soltanto secondo la regola, possano muoversi soltanto in un’acqua limpida che consenta di vedere chiaramente i loro movimenti. Importante è distinguere le specie alle quali appartengono. I piraňa, che hanno denti aguzzi, fame insaziabile e avvertono subito la presenza del sangue, non sono specie
da acquario, perché prima si saziano di ogni cosa vivente, poi dei propri simili e, in mancanza di meglio, azzannano i loro stessi compagni."

ROMANO FRANCO TAGLIATI

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...