"[...] Nel XII secolo una nuova figura d’intellettuale dialoga con la classicità. In che senso, però, “nuova”? Anche questi uomini, come i loro predecessori, percepiscono sulle proprie spalle la pesantezza della tradizione; anch’essi colgono la rilevanza dei grandi autori greci e latini. Tuttavia, nello stesso tempo, guardano a quel mondo con lenti diverse. Vogliono cimentarsi con esso, ne diventano gelosi guardiani, intendono comunicarne le bellezze ai loro simili: ma non si pongono solo come meri custodi di conoscenza. Guardano al passato, ma posano l’occhio anche al presente; interrogano i grandi letterati, si confrontano con essi, discutono, li superano in larghezza di veduta. Sono consapevoli dell’efficacia comunicativa della lingua romanza; ed è essa a costituire il principale veicolo delle loro opere. Sono coscienti del ruolo gradualmente sacrale di cui sono investiti. Ed è nella consapevolezza di sé che trova posto il primo mattone della costruzione di un intellettuale 'nuovo'[...]"
Lorenzo Dell'Oso, Filologia del mondo nuovo su Edoardo Varini Publishing
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.