Chi
era nei pressi della Torre Civica di Manerbio, il 23 giugno 2015, ha potuto
assistere a un curioso spettacolo: le campane venivano estratte dalla propria
cella e calate a terra. Si trattava di un evento previsto almeno dal marzo
dello stesso anno. Il mensile parrocchiale Il
Ponte (Anno LVIII – N.2 – Marzo 2015) aveva annunciato, infatti, che gli
isolatori in legno che ammortizzavano le vibrazioni delle campane si erano
deteriorati (pag. 48). La supervisione della delicata operazione, naturalmente,
è spettata all’arciprete don Tino Clementi; a rappresentare il Comune (proprietario
della torre), c’era il giovane assessore alla cultura, Fabrizio Bosio.
D’altronde, le belle canterine in
bronzo, pur non dimostrandola, hanno una certa età. Quelle attuali furono
innalzate nel 1947, a sostituire quelle di cui la parrocchia di S. Lorenzo
Martire era stata privata durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, un
decreto del 23 aprile 1942 aveva imposto a ciascuna parrocchia la consegna di
un quintale di bronzo in base al peso globale calcolato su tutte le campane che
possedeva. Cosicché, i manerbiesi furono costretti a cedere al
Sottosegretariato di Stato per le fabbricazioni di guerra 4539 kg di bronzo e
33900 kg di ferro. Così viene ricordato nell’opuscolo Per chi suonano le campane?..., firmato dalla locale Azione
Cattolica Ragazzi e dotato di una prefazione dell’attuale arciprete. (Esso è
disponibile in archivio parrocchiale). Il fascicoletto riporta alcune note
storiche redatte da don Battista Reali, il parroco che benedisse la colata
metallica da cui nacquero le attuali campane (Per chi…, p. 13). L’opuscolo comprende anche un elenco completo
delle suddette, con il loro peso, il nome dei padrini che le donarono alla
parrocchia, le dediche ai santi e relativi medaglioni con immagini sacre (p.
14).
È un concerto completo di otto campane
che formano la scala diatonica in “Si naturale grave”. La principale (detta
“Campanone”) è dedicata al patrono della parrocchia, S. Lorenzo martire. Essa
porta incisa la scritta “Beato Laurentio Levitae Christi Huius Plebis Titulari”
(= “Al santo Lorenzo, diacono di Cristo, titolare di questa pieve”). I
medaglioni che decorano il “Campanone” ritraggono S. Lorenzo (ovviamente), il
Buon Pastore, S. Gaetano e Papa Pio XII. Il suo padrino è Gaetano Marzotto,
Conte di Castelvecchio. La campana pesa 24 quintali.
Il succitato numero de Il Ponte prevedeva spese ingenti per
questa operazione (€ 20/25000, più imposte di legge), in un periodo in cui la
parrocchia manerbiese deve già affrontare la prossima demolizione dell’edificio
principale dell’oratorio e il restauro dell’organo ottocentesco. Tuttavia, ciò
non ha frenato quel pizzico di romanticismo suscitato dal vedere il volto della
voce che accompagna giornate, feste e lutti ormai da sessantotto anni.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N° 98, luglio 2015, p. 12.
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