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Saggia ignoranza



"Il signor della casa allora alquanto
sorridendo, a Rinaldo levò il viso;
ma chi ben lo notava, più di pianto
parea ch'avesse voglia che di riso.
Disse: - Ora a quel che mi ricordi tanto,
che tempo sia di sodisfar m'è aviso;
mostrarti un paragon ch'esser de' grato
di vedere a ciascun c'ha moglie allato.

Ciascun marito, a mio giudizio, deve
sempre spiar se la sua donna l'ama;
saper s'onore o biasmo ne riceve,
se per lei bestia, o se pur uom di chiama.
L'incarco de le corna è lo più lieve
ch'al mondo sia, se ben l'uom tanto infama:
lo vede quasi tutta l'altra gente;
e chi l'ha in capo, mai non se lo sente.

[...]

Se vuoi saper se la tua sia pudica
(come io credo che credi, e creder déi;
ch'altrimente far credere è fatica,
se chiaro già per prova non ne sei),
tu per te stesso, senza ch'altri il dica,
te n'avvedrai, s'in questo vaso béi;
che per altra cagion non è qui messo,
che per mostrarti quanto io t'ho promesso.

[...]

Io vi dicea ch'alquanto [Rinaldo] pensar volle,
prima ch'ai labri il vaso s'appressasse.
Pensò, e poi disse: - Ben sarebbe folle
chi quel che non vorria trovar, cercasse.
Mia donna è donna, et ogni donna è molle:
lasciàn star mia credenza come stasse.
Sin qui m'ha il creder mio giovato, e giova:
che poss'io megliorar per farne prova?

Potria poco giovare e nuocer molto;
che 'l tentar qualche volta Idio disdegna.
Non so s'in questo io mi sia saggio o stolto;
ma non vo' più saper, che mi convegna.
Or questo vin dinanzi mi sia tolto:
sete non n'ho, ne vo' che me ne vegna;
che tal certezza ha Dio più proibita,
ch'al primo padre l'arbor de la vita.

Che come Adam, poi che gustò del pomo
che Dio con propria bocca gl'interdisse,
da la letizia al pianto fece un tomo,
onde in miseria poi sempre s'afflisse;
così, se de la moglie sua vuol l'uomo
tutto saper quanto ella fece e disse,
cade de l'allegrezze in pianti e in guai,
onde non può più rilevarsi mai. -

Così dicendo il buon Rinaldo, e intanto
respingendo da sé l'odiato vase,
vide abondare un gran rivo di pianto
dagli occhi del signor di quelle case,
che disse, poi che racchetossi alquanto:
- Sia maledetto chi mi persuase
ch'io facesse la prova, ohimè! di sorte,
che mi levò la dolce mia consorte."

LUDOVICO ARIOSTO

(Orlando Furioso, XLII, 99 - XLIII, 9)


Fortunato l'uom che prende
Ogni cosa pel buon verso,
E tra i casi e le vicende
Da ragion guidar si fa.
Quel che suole altrui far piangere
Fia per lui cagion di riso,
E del mondo in mezzo ai turbini
Bella calma proverà.

Commenti

  1. Regola 2 di 3 del mondo femminile: Così fan tutte.

    Non vedo il problema.. sono poliamorosa e me ne vanto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, avresti dovuto andarlo a dire all'epoca di Mozart... :p Comunque, il poliamore non è digerito da tutti allo stesso modo. Alcuni, lo sopportano solo a piccole dosi. Di solito, questi ultimi sono molto passionali e affettuosi. ;)

      Elimina

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