“A rigor di termini, persino il Bodhisattva Kannon si può
dire che è attaccato alla compassione, altrimenti sarebbe un Buddha
libero da ogni attaccamento. Chi si lascia ossessionare dall’idea di aiutare
gli altri si sente costretto a recare aiuto a quanti potrebbero farne invece a
meno. Consideriamo una persona povera che conduce una vita semplice. Offrirle
delle ricchezze inutili al suo modo di vivere la porterebbe alla rovina. Questo
non sarebbe affatto amore. Un Buddha è compassionevole, ma non è ossessionato
dal desiderio di salvare gli altri.”
Da: Philip Kapleau, I tre
pilastri dello Zen, (“Civiltà dell’Oriente”), Roma 1981, Ubaldini Editore,
p. 112.
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