“Un’antica massima Zen dice che restare
attaccati alla propria illuminazione è una malattia in tutto simile al possesso
di un ego eccessivamente attivo. In effetti, più è profonda l’illuminazione,
più grave sarebbe questa malattia. Nel caso di Yaeko io ritengo che i sintomi
più evidenti sarebbero dovuti scomparire nel giro di due o tre mesi, quelli
meno evidenti, nel giro di due o tre anni e quelli più insidiosi, entro sette o
otto anni. Tali sintomi sono meno gravi in chi possiede un animo gentile come
Yaeko, ma in alcune persone sono veramente ripugnanti. Coloro che praticano lo Zen
dovrebbero guardarsene con cura. La mia stessa malattia è durata circa dieci
anni. Ahimè!”
Da:
Philip Kapleau, I tre pilastri dello Zen,
(“Civiltà dell’Oriente”), Roma 1981, Ubaldini Editore, p. 296.
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