“Chi pensa di essere buono e compassionevole non possiede
nessuna di queste qualità. Il fatto che voi non siate più cosciente di questi
sentimenti dimostra quanto profondamente essi siano radicati in voi.
Vi sono
molte persone che passano la vita ad aiutare i bisognosi e a sostenere quei
movimenti che si propongono il miglioramento della società. Questo fatto non
dovrebbe essere disconosciuto. Ma la loro ansia radicale, causata dalla falsa
opinione di sé e dell’universo, non trova conforto e tormenta il loro cuore
privandoli di una vita ricca e felice. Coloro che sostengono e si impegnano in
tali attività di miglioramento sociale si considerano, consciamente o
inconsciamente, moralmente superiori e perciò non si preoccupano di purificare
la propria mente dall’avidità, dall’ira e dai pensieri sorti dall’illusione. Ma
viene il momento in cui, spossati dalla loro incessante attività, non possono
più nascondere a se stessi la loro ansia nei riguardi della vita e della morte.
Allora cominciano a chiedersi seriamente perché la vita ha perso significato e
interesse. E per la prima volta si domandano se invece di darsi da fare per
salvare gli altri, non debbano in primo luogo salvare se stessi.”
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