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L'eco delle "Tredici cadenze"


Ha raggiunto la prima ristampa la silloge collettiva Tredici cadenze. Fu pubblicata dalla casa editrice puntoacapo di Cristina Daglio nel 2011. Gli autori erano, appunto, tredici ragazzi nati tra il 1969 e il 1989. Pavesi di nascita, o, più spesso, di passaggio, soprattutto per ragioni di studio. Cominciarono incontrandosi per condividere i propri versi; poi, l’idea della raccolta. La prefazione è a firma della prof.ssa Gianfranca Lavezzi, docente di Letteratura italiana e Metrica e stilistica presso l’Università degli studi di Pavia. La scelta dei componimenti da includere fu basata sulle preferenze anonime dei coautori; ciascuno di loro, nella silloge, ha contribuito con cinque liriche.
            L’apertura è toccata a Bonač, al secolo Roberto Bonacina, che riconferma col nome d’arte la propria passione per le lingue dell’Europa centro-orientale. Nei suoi versi, passato e presente sono enigmaticamente Vicini e lontani. Alessandro Castagna ha, invece, la sensibilità del pittore e quella del musicista, nel dipingere quadretti di vita contemplata. In Virginia Fabrizi, una vena dolce e pensosa volutamente riallacciata a Saint-Exupéry. Mario Barrai è forse il più ermetico-ungarettiano, coi suoi versi concentrati nel cuore della pagina. Dario Bertini propone visioni d’insonne, in immagini forti e Senza riparo. Subito dopo, viene la sezione dedicata al suo amico fraterno, Davide Castiglione, con la sua rilettura interiore del passare di gente e di visi in vetrina: versi cerebrali e centripeti, che trascinano in una meditazione dal senso oscuro. Da qui, si passa alla naïveté giocosa di Vanessa Navicelli, che misura l’amore e la virtù in base ai concretissimi paradigmi di una ciliegia o una cioccolata. Enrico Barbieri scava nelle proprie radici. Barbarah Guglielmana immerge il pensiero nell’edera o nel marmo d’una piazza, così come in ogni tratto della quotidianità. Marco Ferrari Piccinini nuota in un immaginario che culmina in Epitaffi antichi su un fondale: percorre i suoi versi il senso dei millenni. Costanza Gaia mastica la vita nei suoi “assoli notturni” (e non solo). In Giacomo Francesco Lombardi, l’amore per la poesia va di pari passo con quello dei luoghi, Pavia o Spinetta Marengo, sempre accuratamente nominati. Chiude la rassegna Silvia Patrizio, con il l’Interno e l’assenza che spirano nel suo scrivere.



 
 
 


Tredici cadenze è acquistabile presso la Bottega Piracanta di Corso Garibaldi (Pavia).

 

 

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