Parentesi pigra,
passata a rigirare
-per distratto,
imprescindibile bisogno-
una pillola
di Oscar Wilde:
"Ci sono troppe persone intelligenti.
Vorrei fosse rimasto
qualche cretino."
Un'assurdità,
così assurda
da far proprio al caso nostro.
Quasi quasi,
la si può anche ritoccare
-non troppo, solo un
po', ecco
così:
"Ci sono troppi eroi.
Vorrei fosse rimasto
qualche comune mortale."
C'è uno sproposito di eroi,
un diluvio, un
seminìo.
Tutti a denunciare, gridare, segnare a dito,
con spade di carta
contro mulini più o meno a vento.
Chi tuona contro
la perversione morale
d’un furto
di caramelle;
chi preferisce
piangere il dramma
di chi da bambino
non ha avuto un trenino.
In tutto quel “Dagli! Dagli!”,
può capitare che cada
anche un gigante, ogni tanto.
Per il resto,
funziona un po’
come con gli untori:
m’intendete anche voi.
Troppi eroi richiedono troppi mostri.
E se, alla fine,
ci guardiamo negli occhi
e scuotiamo le spalle,
possiam pur sempre dire
che anche questa
è un’inflazione.
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