“Il nostro, senza la pregnanza mediatica di televisione e internet, era un cuore di immagini tratte dai vissuti quotidiani o prese in prestito dai sogni della notte. Anche i libri offrivano immagini, a ciascuno le sue. I libri vengono scritti una volta, e le parole sono quelle. Ma le immagini che ciascun libro offre sono infinite. Ogni lettore ne trae di proprie. Lo schermo invece decide lui, per tutti. Horus, il grande rischio che incombe sull’Occidente. Gli occhi, il Sole e la Luna , di uguale splendore, della medesima acutezza visiva. Ma un giorno che si perde nel mito, l’occhio della Luna venne strappato. Le fu restituita una vista più debole. Da allora soltanto la luce del Sole consente agli umani la visione chiara e distinta. Ma la Luna conosce di noi e della nostra interiorità molto di più di quanto conosca il Sole. Rischiamo di perdere questa conoscenza, sostituendola con quella degli innumerevoli schermi che la tecnologia presta al ‘politicamente corretto’. Non è troppo tardi per toglierci dall’assedio. La libertà va cercata nei territori illuminati dalla debole luce della Luna. Lasciamo il Sole alla terra e alle sue colture. Recuperiamo la strada della Luna. Ritorniamo a scrutare l’inconscio. La cultura, da sempre, inizia lì.
La fantasia al potere.”
PAOLO MOMBELLI
Da: Paolo Mombelli, Il sentiero delle acque dolci. Autobiografia di un'individuazione maschile. Brescia, 2010, Marco Serra Tarantola Editore
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