Che bisogno c'è di ostentare? Sono cose private!
È il turno della
P - PRIVACY
inestricabilmente unita alla
O - OSTENTAZIONE
Viviamo in un'epoca in cui molti non riescono a consumare un pasto senza postarne la foto su Instagram, in cui esistono cronache dei più svariati cavoli personali su Facebook e in cui ognuno può avere il suo minuto di celebrità su Tiktok... ma, se mostri o dichiari in qualche modo di essere una persona LGBT, stai ostentando cose private e questa pubblicità non sta bene.
Pare che sia ostentazione qualsiasi cosa: la foto di un bacio sulla spiaggia, una certa sessualizzazione del corpo (anche non particolarmente vistosa in senso feticista), la cornice di una foto di profilo, una menzione del tuo compagno o della tua compagna... Insomma, non devi manifestare la tua esistenza in quanto persona LGBT.
Pensa in che mondo vivremmo, se i paladini di questo tipo di "privacy" riuscissero a imporre le proprie regole in modo coerente... La gente dovrebbe nascondere la conformazione del proprio corpo, il timbro della voce e persino il nome, perché "l'identità di genere è una cosa privata". In libri, film e serie TV, niente storie d'amore. Mai permettersi apprezzamenti su attori/attrici attraenti. Ad ogni appuntamento romantico, tutti dovrebbero agire in segretezza come ladri, perché nessuno veda anche solo che si stanno tenendo per mano. Niente foto ricordo dei viaggi di coppia e men che meno pubbliche celebrazioni di matrimoni: perché mostrarsi sul sagrato di una chiesa o sul portone del municipio con quegli abiti insoliti e le acclamazioni degli invitati? L'amore fra quei due è una faccenda privata: non c'è bisogno che lo si faccia vedere, soprattutto a chi potrebbe essere infastidito da emozioni così spinte.
Pensa davvero a come sarebbe la tua vita, se venissero applicate regole simili senza usare due pesi e due misure. Sarebbe davvero il mondo al contrario. E, probabilmente, non piacerebbe a nessuno. Forse, dispiacerebbe soprattutto ai sempiterni paladini della privacy.
Eppure, ci sono persone che hanno dovuto abituarsi a vivere così: praticamente, tutte le persone LGBT, quando vivono in un contesto omotransfobico o anche solo poco variegato a livello di "stili di vita". E non occorre andare chissà dove per trovarlo: basta un qualsiasi nostrano Comune di provincia.
Puoi ben capire che siamo stufə di vivere nell'assurdità di nascondere una cosa così innocente e che qualsiasi momento di libera espressione è come una boccata di acqua fresca per chi ha vissuto in uno sgabuzzino. Ti sembra esagerato? Allora, senza scadere nell'aperta violenza, si potrebbero organizzare gruppi di persone dedite a commentare qualsiasi tuo post sui social con commenti come: "Ma ti sembrava il caso di raccontarlo a tutti?"; "Oddio, che vergogna!"; "Dovresti nasconderti!"; "Perché ostenti una cosa del genere?" Parliamo di post sulla tua vita sentimentale e familiare, ma si potrebbero prendere di mira anche i tuoi eventuali simboli religiosi, il tuo look, i tuoi locali preferiti, il tuo modo di atteggiarti e persino la foto delle tue lasagne. Vedresti quanto sarebbe bello vivere "col senso della privacy"... Sarebbero i cinque minuti più lunghi della tua vita.
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.