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La ricerca di Isabella Baiguera fra volti e colori

Boy Smoking di Isabella Baiguera
Isabella Baiguera è giovane e schiva. Danza e disegna fin dall’infanzia. Ha conseguito un diploma di liceo artistico e, ora, è allieva della Scuola Internazionale di Comics a Milano. La sua produzione artistica trae spunto da canzoni, poesie, miti greci e comprende cenni di filosofia. È presente anche su Instagram, come @teachmeartt . Dal 18 settembre all’8 ottobre 2022, le sue opere sono state esposte nel corso della serie di mostre “In Essere”, al Bar Borgomella di Manerbio. 

            La prima cosa che colpisce è il gran numero di immagini femminili presente nei suoi disegni, sovente autoritratti dell’artista. La sua ricerca del personaggio è anche una ricerca di sé. Altri sono ritratti ispirati a quelli di Lucian Freud (Berlino, 1922 – Londra, 2011), con tratti duri e marcati. Ci riferiamo in particolare al Boy Smoking (1950-1951), trasformato nel ritratto di un’amica di Isabella. L’opera era stata ideata nel periodo più intenso dell’emergenza covid, da una serie di conversazioni telefoniche. La ragazza è ritratta mentre fuma una sigaretta, col volto diviso in due metà: una bella e rosea, l’altra resa quasi metallica e priva di vita dal velo del fumo che sale. La sigaretta è un momento di quieta riflessione, piena però di pensieri contaminati che salgono nell’aria…

            Prometeo e Circe è più fumettistico, nonché ispirato al romanzo Circe di Madeline Miller. La protagonista sembra offrire il fuoco al Titano incatenato… Come lui, è di stirpe divina, ma si è allontanata dagli dei, affezionandosi agli uomini. Sono due immortali divenuti ribelli per empatia verso i mortali. Accanto a loro, c’è Calipso: bellissima, sicura di sé e tutt’altro che prostrata dalla partenza di Odisseo. Certo, ne sta soffrendo… ma sa di avere l’eternità davanti a sé per dimenticarlo. Lei se la caverà senza rischi: non si può dire lo stesso di lui.

            Passante, invece, è una serie di schizzi, ispirata a un attimo fuggente: un ragazzo con un mazzo di rose rosse, incrociato sulla metropolitana. Quale storia avrà avuto alle spalle?

            Altri abbozzi sono in stile manga e riguardano la danza sacra giapponese detta kagura: ha una forte componente sciamanica e ha lo scopo di ottenere salute in vari campi. Negli schizzi di Isabella, la danza viene eseguita con una fiamma che segue i movimenti di una katana… Il dinamismo del fuoco diviene quello della figura umana.

            Un Lucifero sofferente per la sua eterna condanna era già stato presentato durante la mostra per la Giornata della Memoria. In quella natalizia, invece, era comparsa l’ Annunciazione: una Maria contemporanea, sfatta e infelice, sta per suicidarsi… quando Gabriele rompe il vetro della finestra per annunciarle l’inizio d’una nuova vita. Restando in tema religioso, è interessante notare come alcune figure disegnate da Isabella sembrino un incrocio tra fate e serafini, con le peculiari sei ali. 

           

l'annunciazione di isabella baiguera

Molto diversa è una giovane che sembra morente, distesa per terra. Solo pochi versi commentano la scena: "And then, your face, will be lost forever/We’ll never be the same/Like ghosts in the snow, like ghosts in the sun" (“E allora il tuo volto sarà perduto per sempre,/Non saremo mai più gli stessi,/ Come fantasmi nella neve, come fantasmi nel sole”). A Neruda si ispira invece Intendimi, uno scambio di sguardi accompagnato da questi versi: “In te vacillo, cado/e m’alzo ardendo./Tu tra tutti gli esseri/hai il diritto/di vedermi debole” (da Capitano, 1952). L’arte, infatti, ha qualcosa in comune con l’amore: è ricerca di sé unita alla comunicazione verace, alla condivisione della parte più intima e fragile di sé.

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