Entrambi prediligono l’arte del
disegno. Il tratto di Davide è più asciutto e fumettistico, mentre Anna ha la
vocazione all’illustrazione fantasy. Le loro diversità non creavano però un
contrasto e i disegni dei due artisti erano presentati gli uni accanto agli
altri; alcuni erano addirittura appesi lungo fili, a sottolineare il fil
rouge artistico e personale che unisce i disegnatori.
Davide Rossini è allievo di Stefano
Alghisi, docente alla Scuola Internazionale di Comics di Brescia. Si ispira ai
fumetti francesi, giapponesi e americani. La sua cura principale è la
costruzione del personaggio. Pensiamo, per esempio, a Hope, il cui nome (in
inglese) significa “Speranza”. È un bambino disegnato in stile manga; indossa
una bizzarra tuta con cappuccio ed è accompagnato da una rana parlante. Non ha
altre amicizie, perché vaga su una terra desolata e disabitata. Riuscirà Hope a
trovare la… speranza di qualche superstite sul pianeta?
Altre sue creazioni si ispirano
palesemente alla serie animata Dragon Ball; c’è uno Spiderman ragazzino, che
è forse un suo ideale autoritratto. C’è anche Tora, un altro bambino in stile
manga. Lui è stato maledetto da una strega: non può esporsi alla luce del sole,
pertanto vaga di notte. Vuole liberare il fratellino, ridotto dalla stessa
fattucchiera a poter vivere nel mondo fisico soltanto racchiuso in un’ampolla.
Il desiderio di entrambi è recuperare la propria piena umanità.
Di Anna, invece, abbiamo detto che
ha talento per le illustrazioni fantasy. Ama la natura e il colore. Ha perciò
creato deliziosi “animali umanizzati” che ricordano un poco le creazioni di Beatrix
Potter. Uno scoiattolo si dà alla pazza gioia sul tagliere di un picnic. Un’occhialuta
coniglietta passeggia indossando un vaporoso abitino. Una bambina con un paio
di alucce e una corona sul capo vede sbucare un topolino dalla sua tana. Un
altro topolino, amante della pulizia, si gode un bagno caldo dentro una tazza
da tè. Una vecchietta (una nonna?) regge due crostate con aria invitante. Una
ragazzina dai capelli rossi passeggia reggendo un cestino di fiori. Il suo
interesse per la figura umana è stato forse incentivato dalle richieste di una
grande casa editrice che l’ha contattata.
A quattro mani è stata invece
realizzata l’immagine di locandina: un topolino umanizzato e un bambino dal
bizzarro costume “topesco” fluttuano insieme in un cielo notturno, accompagnati
da tre fantasmini. La commistione di stili è perfettamente armonica e promette
ulteriori sviluppi. I personaggi dell’immagine di locandina sono gli stessi
presenti nella striscia di fumetti che li vede protagonisti: un’avventura tra
sogno e realtà… Proprio come l’arte.
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 182 (agosto 2022), pag. 8
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