Passa ai contenuti principali

Festa del Salame 2022 al Bar Borgomella

Ultimamente, abbiamo parlato del Bar Borgomella soprattutto in relazione alla serie di mostre collettive “In Essere”. Non ci siamo però dimenticati della Festa del Salame, l’evento manerbiese lanciato proprio dal suddetto locale nel 2010. Nel 2022, è arrivato all’undicesima edizione. Come sempre, ha compreso una competizione fra i salumi prodotti da diversi norcini. 

festa del salame 2022 a manerbio

            Il 30 aprile 2022, al Borgomella, i cittadini sono così stati invitati alla premiazione dei salami in gara, con successiva degustazione. Della valutazione e della compilazione di una classifica, naturalmente, si è occupata l’ONAS, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Salumi. Che proprio il salame sia stato scelto per una festa simile non stupisce: è un tipico prodotto bresciano, di origini contadine. Evoca l’idea di “nostrano” in chiunque viva in zona.

            All’evento, era presente il sindaco Samuele Alghisi. La Festa del Salame, infatti, è stata patrocinata dal Comune di Manerbio, con l’intenzione di renderla un’usanza stabile e di promuovere una forma di artigianato locale.

            Al momento della premiazione, la giuria ha affermato che la qualità dei prodotti, quest’anno, era alquanto uniforme e che era stato difficile stabilire una graduatoria. Cionondimeno, essa è stata compilata, nel modo seguente: a partire dall’ultimo posto, si sono classificati Franco Gatti, Domenico Chiodi, Giuseppina Romano, Giuseppe Ferruccio, Giuseppe Bulgari, Saulo, Paolo Barbariga, Tommy, Nicola Barbariga, Migros, Aldo Odorici, Ivan Mondolo, Riccardo Pennati, Riccardo Bertoni, Mimmo, Paola Premoli, Paci, Nicola Ceruti, Davide Antonioli, Baco e Angelo Forcella, Accerenzi, Giamma Massetti, Marco Zangolo, Annibale Storta, Silvio Prestini, Massimo Zilioli, Michele Capuzzi, Giuseppe Gregorio. Sul podio, ecco i vincitori: al terzo posto, Daniele Filippini; al secondo, Emanuela Miadoro; al primo, Gianluigi Eulogio.

            Ai tre migliori in assoluto, è stato donato un generoso cesto di prodotti alimentari; agli altri, una bottiglia di buon vino rosso.

            Alla fine, come sempre, i salami sono stati affettati e condivisi coi presenti. La festa è proseguita in serata, con la musica di Manuela e Ciumby ad accompagnare le danze.

 

Ringraziamo Fabio Sterza per le fotografie.

 

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 180 (giugno 2022), p. 8.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...