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Una domenica bestiale... ai referendum

Sarà perché si tratta comunque di "un finesettimana diverso"... Sarà perché si crea un buon clima umano, quando si trascorrono insieme tante ore di lavoro di squadra... Sarà perché la segretaria è una cara amica dei tempi delle elementari e rivedo tanti vecchi compagni di scuola... Fatto sta che presiedere un seggio stimola sempre il mio lato scanzonato e il mio umorismo peggiore.  

Soldi del Monopoli

Non sono valse ad alcunché nemmeno la sonnolenza da post "notte brava" coi colleghi all' "Aquila Rossa" di Padernello, né l'esame di tedesco alla mattina... Aprire e arredare insieme il seggio per i referendum popolari 2022, il sabato, è stata una festa. Almeno, prima di realizzare la mole delle schede da contare e autenticare. Il tum tum del timbro scandiva "il passo di danza". Un solo timbro per migliaia di schede... ma (per dirla con Giorgio Gaber) non si sta poi tanto male, con un tic orizzontale

Erano tante, belle e colorate... Le schede dei cinque referendum ci hanno ricordato nostalgicamente i soldi del Monopoli. Emanavano anche un buon profumo di petrolio. Abbiamo fantasticato di spremerle come arance e rivendere tutto quell'oro nero... Che romantici incalliti! 

Sarà perché la fortuna è cieca, ma ben quattro delle nostre cinque scatole contenevano un numero irregolare di schede. Chissà se ci siamo aggiudicati un premio, per questo singolare poker.

Sia come sia, siamo riusciti ad allestire il seggio, addirittura prima che calasse la notte. Notte durante la quale gli spazi da timbrare e firmare sulle scartoffie si sono certamente accoppiati e riprodotti, come avremmo (ahimè!) constatato in seguito.

La mattina dopo, abbiamo appreso un nuovo corollario della legge di Murphy: se avrete bisogno di qualche minuto per finire di aprire il seggio, il primissimo votante si presenterà alle 7:00 spaccate, con una fretta dell'altro mondo e pure con alquanto sarcasmo sulla puntualità.

Per il resto, tristezza e noia recheran l'ore. Beh, non proprio... la compagnia, quantomeno, era ottima. Ad un certo punto, la Befana della situazione ha pensato bene d'inforcare la scopa, cercare uno dei pochi locali aperti e tornare con una sporta di acqua e dolci... anche per il brigadiere gentiluomo, sì. 

Sono capitati persino episodi... struggenti. Come quello della bassottina che uggiolava disperata, mentre l'adorato padrone era "lontano" da lei, nella cabina. O quell'altro amico a quattro zampe, che ha conquistato il cuore di una di noi e le ha fatto quasi scordare di restituire i documenti alla votante... Nessuno potrà dire che, al referendum, non si è presentato nemmeno un cane. Anzi: è pienamente giustificato il titolo di domenica bestiale.

Abbiamo avuto addirittura voti da registrare. La maggior parte delle schede-soldi-del-Monopoli è rimasta però negli scatoloni. Pace agli alberi abbattuti per produrle. Infilarle nelle urne era quasi un gioco: il rosa nel rosa, il grigio nel grigio, l'arancio nell'arancio... Una pacchia, soprattutto per i daltonici (come più d'un votante ha fatto notare). 

Nel frattempo, abbiamo scoperto che uno scrutatore amava le freddure (una buonissima notizia per due di noi, che hanno l'abitudine di mescerne a nastro). Inoltre, la segretaria ha insegnato inglese a Londra. Ma, dei talenti linguistici italiani, vi mostreranno sempre e solo Renzi che dice "shish".

Una maestra ha riconosciuto ben due dei suoi ex-alunni nei nostri scrutatori ed ha aperto finestre impensate sul loro passato. Soprattutto, ha avuto voglia di disertare le urne, perché si sentiva troppo vecchia rispetto a noi. Tempus fugit.

Ma il bello è arrivato dopo... di notte. 

"Bello"... si fa per dire. Quantomeno, l'apertura delle scatole a sorpresa (volgarmente dette "urne") è sempre foriera di una sorta di emozione. 

L'anonimato delle votazioni non esclude mai il riconoscimento di certe "mani d'artista": per esempio, quella dell'anonimo "Maestro delle Crocette Minuscole", così detto perché le inscriveva ben nascoste all'interno del quadretto con la risposta scelta. Accanto a lui, i nostri esperti hanno individuato l' "Amico Scheda Bianca", chiamato così per ragioni fin troppo ovvie.

Vogliamo ringraziare chiunque si sia astenuto, risparmiandoci il supplizio d'una notte in bianco a contare le schede di cinque referendum. Questo non ci ha comunque impedito di terminare al chiaro di luna, mentre gli scrutatori degli altri seggi (meno frequentati) ci salutavano con la manina, tornando a casa prima di noi. Maledetti.

Poi, ovviamente, c'è stata l'allegra fiera dell'imbustamento e della riconsegna. Abbiamo ringraziato la Provvidenza - o, meglio, una di noi - per il fatto di avere un'auto. Al palazzo comunale (così poetico, a quell'ora...) una delle buste è stata affidata all@ presidente, perché andava portata agli uffici del piano di sopra. Voi, che conoscete i vostri polli, sapete già come me la sia cavata a trovare la mia strada per i bui e solitari corridoi di un palazzo del Settecento... Mancavano solo i fantasmi. Se non mi hanno infastidito nottambuli col lenzuolo in testa, però, ci ha pensato una diatriba sulla seconda copia del verbale ("No, non dobbiamo tenerla noi..." "No, non andava in questa busta..."). 

Comunque, alla fine di questa domenica bestiale, il sentimento dominante è stata la gratitudine, per la collaborazione e il tempo passato insieme. Speriamo in altre avventure elettorali, magari con risultati più solidi.

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