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Per chi non vuol vedere



Il link al post "La privazione del piacere" (dal blog Un altro genere di comunicazione) è stato recentemente censurato su Facebook, per via delle immagini che documentano cosa significhi -concretamente- una mutilazione genitale femminile. Dal momento che la maggiore preoccupazione sembra quella di non venir disturbati nella propria serenità estetica, condivido il link anche sul presente blog, per ribadire l'importanza di questa tematica. Nessuno gode nel mostrare tagli e cuciture della carne. Non si tratta di compiacimento sadomaso. Si tratta di denuncia. E, in simili frangenti, lo spirito di censura è quantomeno grottesco e fuori luogo.


"In Italia sono 4.000 le bambine che ogni anno in Italia subiscono una mutilazione genitale. Il dato raccapricciante è siamo il Paese occidentale con il più alto tasso di donne che hanno subito tale pratica, il resto è sommerso. Anche se in Italia la legge vieta tale pratica ci sono medici e comunità che, a pagamento, praticano l’infibulazione. In molti paesi europei, compreso il nostro, le mutilazioni vengono eseguite nei centri di chirurgia estetica vaginale o in quelli dove si fanno piercing e tatuaggi.
Pur non essendo un problema legato alla condizione della donna italiana ritengo che è importante parlare di questo fenomeno che coinvolge milioni di bambine e ragazze nel mondo. Ritengo importante parlare di ciò perchè ci riguarda, in quanto è costantemente praticato anche nel nostro Paese e questo è un indice gravissimo che segna (per l’ennesima volta) la triste condizione della donna in Italia anche se non colpisce donne italiane.
Considerando anche questo, quel 74° posto nel mondo per quanto riguarda la condizione della donna, in Italia non ce lo meritiamo nemmeno e considerando che siamo il Paese con il più alto numero di donne infibulate, la classifica dovrebbe scendere di almeno 30 punti; anche perchè può un Paese che si ritiene civile ad accettare con omertà e profonda ignoranza il fenomeno delle MGF?"


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