"Mamma: quel bravo ragazzo di cui
hai letto sul giornale stamattina
è lui; e sono io quella ragazza
di cui si parla senza farne il nome;
dicevi Poverino, è colpa tua
si vede che lo fai soffrire ed io non
trovavo la maniera di spiegarti
e ancora non la trovo;
e non hai visto cosa mi scriveva:
ti romperò le dita delle mani,
proprio le mani che conosci e senti
suonare quella musica che ami;
e c’erano persone per proteggermi
l’altra sera al concerto; come un film che
vissuto dal di dentro è un po’ diverso
da quando te lo guardi e stai seduta
sulla poltrona a casa.
Mi spiace che un giudice magari
stonato o magari senza cuore
abbia capito più di te."
LEONARDO ASSO
6 Agosto 2008
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