“La libertà, mio bravo ragazzo, quella vera, è l’armonia.
L’evoluzione senza urto. Non si trova che nel movimento degli astri, ove riposa
il comandamento supremo, il comandamento senza difetto e senza fallimento.
Sulla terra, non lo troverai, vicino alla propria perfezione, all’Amore, che
nelle creature meno complesse dell’uomo. Conosci la vita delle gru? Le gru
formano la comunità ideale. Nel loro stormo, ognuna si muove a piacimento, è
libera di mangiare o non mangiare, di dormire o non dormire, di stare su una
zampa o su due, e non conosce che un comandamento: quello dell’Amore. Quando si
assopiscono, nei campi, nel torpore dell’estate, una sentinella veglia e
lancia, se serve, l’allarme. E poi, quando l’autunno arriva e il vento del Nord
comincia a sfiorare il loro piumaggio, diventano malinconiche. Qualche giorno
più tardi, nel bel mezzo dell’attesa generale, un grido brusco e penetrante,
seguito da un primo volo, elettrizza lo stormo, scuote la comunità. L’ordine di
partenza per i paesi caldi è dato da colui che porta in sé il genio della
specie e che si trova sempre alla testa del convoglio formato ad angolo ottuso,
con la punta in avanti.
Ecco tutta
la libertà che possiamo augurare agli uomini, la vera anarchia, quella che non
avremo mai, perché, si dice, noi siamo superiori alle gru.”
PANAIT
ISTRATI
(Da: Il pescatore di spugne, 1930)
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