A Manerbio, la celebrazione della Festa dei Lavoratori 2023 è stata spostata dall’1 al 7 maggio, a causa del maltempo.
A parte
questo, i programmi previsti sono stati rispettati. Nell’Area Feste di via Duca
d’Aosta, è stato possibile consumare pasti e avere un servizio bar, gustare
zucchero filato e crêpes, far divertire i bambini su giochi gonfiabili,
ascoltare musica dal vivo. Ha partecipato anche il nostro Tino, coi suoi
“giocattoli di un tempo” e le sue bolle di sapone giganti. Per
l’intrattenimento musicale, si sono alternati i J&J Live Band, gli
Undercover, i Nana Bang e gli Onder.
Ovviamente, sono stati tenuti anche pubblici
aggiornamenti sulla situazione del mondo del lavoro. Alla presenza del sindaco
uscente Samuele Alghisi, hanno parlato Paolo Campi (UIL), Paolo Reboni (CISL) e
Francesco Bertoli (CGL). È ben vero che il 2022 ha visto molte assunzioni a
tempo indeterminato; ma esse sono state dovute a numerose dimissioni. Le
assunzioni, peraltro, avvengono soprattutto nel campo dei lavori con minori
retribuzioni. Anche la gestione delle collocazioni non è una faccenda
semplicissima: le aziende non sono certo obbligate ad assumere i lavoratori;
del collocamento si occupano soprattutto agenzie private, per non citare i casi
più informali (trovare lavoro tramite contatti e conoscenze).
L’occupazione femminile rimane più bassa di quella maschile. L’Italia vede tutt’oggi le donne occuparsi della cura della famiglia mediamente assai più degli uomini. Contrariamente a quanto si crede, questa destinazione femminile (più o meno volontaria) all’ambiente domestico non favorisce la formazione di famiglie numerose. La precarietà degli impieghi e le conseguenti incertezze sul futuro da parte delle giovani coppie sono la causa principale della denatalità. I contratti a tempo determinato scadono assai presto, anche per lavoratori di oltre quarant’anni. In particolare, la difficoltà delle donne a conciliare impiego e famiglia fa sì che diventare madri con serenità sia impensabile per molte. Gli asili nido, per tanti, sono ancora un lusso. La conseguenza della denatalità (se la tendenza non sarà invertita) sarà soprattutto la crisi della previdenza sociale: senza nuovi lavoratori e contribuenti, per esempio, sarà impensabile avere i fondi per pagare le pensioni.
La necessità di aggiornarsi continuamente in un mondo del
lavoro che cambia continuamente mette in seria difficoltà coloro che
appartengono alla fascia d’età fra i 40 e i 50 anni. Soprattutto le lingue
straniere e l’informatica sono competenze su cui non si è mai preparati a
sufficienza.
Parlando invece della crisi energetica, la provincia di
Brescia ha incassato alquanto bene il colpo, sia per la sua cultura del lavoro,
sia per i contatti delle manifatture locali con quelle tedesche (che non hanno
cessato di produrre). Questo dimostra come i rapporti internazionali siano
fondamentali per sorreggere le economie locali.
Non sono tanto le possibilità di impiego a mancare,
quanto le retribuzioni dignitose, rispetto al costo della vita. C’è anche la
questione delle morti sul lavoro, il cui numero potrebbe diminuire se le ATS (Agenzie
di Tutela della Salute, operanti a livello regionale) incentivassero la
formazione sulla sicurezza nelle piccole e medie imprese. Né la relazione si è
fermata qui: sono state affrontate anche la paura dell’immigrazione, il rischio
che i sindacati non tutelino realmente il contratto nazionale, la politica
attuale (che tende a ridurre le entrate fiscali destinabili al welfare e non è
troppo preoccupata di contrastare l’evasione).
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 192 (giugno
2023), p. 16.
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