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Teatro dappertutto: da Ariosto al Maghreb

Abderrahim El Hadiri, detto "Abdul", si esibisce al Parco Rampini di Manerbio nello spettacolo di marionette "Teatro dappertutto". Le sue marionette rappresentano Astolfo e l'ippogrifo che lo porta sulla Luna, in un famoso episodio dell' "Orlando Furioso".
La serie di spettacoli estivi "Classici ma non troppo" ha visto un altro appuntamento, dopo quello con le danze classiche indiane. Stavolta, la Biblioteca di Manerbio ha collaborato con la compagnia CicogneTeatro, famosa per i suoi spettacoli multiculturali nel segno della solidarietà e dei diritti umani. Insieme, hanno allestito "Teatro dappertutto", una performance tenutasi nel Parco Rampini la sera del 30 agosto 2024. Un doveroso ringraziamento è andato ai ragazzi che hanno collaborato e all'Associazione Chorouk di Manerbio per aver fatto pubblicità all'evento. 

L'attore protagonista era Abderrahim "Abdul" El Hadiri, originario di Marrakech, già noto ai manerbiesi per lo spettacolo "Parole sulla sabbia" dell'anno scorso. Claudio Simeone, autore dei testi, ha curato con lui la regia. La colonna sonora è stata eseguita dal vivo da Mattia Grazioli con chitarra e percussioni.

El Hadiri è in Italia dal 1989. Ha conosciuto i suoi attuali collaboratori nell'anno successivo, durante una manifestazione contro la Guerra del Golfo.

Anche praticare teatro di strada può essere un modo per allontanarsi dalla logica del conflitto e dell'odio. Questo spettacolo, in particolare, prendeva le mosse da un'idea nata durante la recente pandemia: una commedia di marionette tratta dall' "Orlando Furioso" (1516) di Ludovico Ariosto. Uno spunto eccellente da sviluppare in direzione mondiale e multietnica: la storia si svolge tra Francia e Africa settentrionale, la bella principessa Angelica viene dall'attuale Cina e le complicate peripezie dei paladini si svolgono in ogni dove (anche sulla Luna!). È stato quindi facile per El Hadiri passare dall'infelice passione di Orlando per Angelica a un altro amore sfortunato: quello tra un cavaliere del Maghreb e una sua amica d'infanzia. I due vivono su due sponde opposte di un lago e tra le loro città scoppia una guerra... Sì, sono come Romeo e Giulietta. E se Shakespeare fosse stato in realtà uno sceicco giramondo, come ha ipotizzato El Hadiri? Chissà... Di certo, le storie hanno la capacità di riproporre situazioni comuni agli esseri umani d'ogni luogo.

Prettamente africano è invece il maestoso baobab, albero medicinale dai mille usi. Perché sembra avere le radici verso l'alto? Un giorno, si sarebbe messo a strillare per invidia verso una palma più alta di lui e un mago l'avrebbe fatto tacere capovolgendolo. Del resto, il rumore può disturbare la danza degli dei d'acqua, d'aria, di ferro, di terra, di cristallo e di fuoco che danno forma al mondo, secondo un mito dell'America Latina. In questo caso, solo il silenzio può far ritrovare loro il ritmo giusto dentro di sé.

Tornando all' "Orlando Furioso", il duello che decide le sorti della guerra tra Franchi e Mori si svolge sull'attuale isola di Lampedusa, oggi tristemente famosa per le morti dei naufraghi diretti dall'Africa verso l'Italia.

A questo punto, El Hadiri ha ricordato un episodio autobiografico che gli è particolarmente caro: quello del suo stesso arrivo in Italia. È un ricordo legato al caffè, una bevanda amata in molti luoghi del mondo perché si può gustare con tutti i sensi ed evoca l'idea della pausa. Anche il nome del caffè ha pressappoco lo stesso suono in molte lingue, così come la parola "bar". Ma il modo italiano di preparare la bevanda può indurre in equivoco chi non ci è ancora abituato, proprio com'è successo a El Hadiri.

Insomma, il "Teatro dappertutto" ha fatto sorridere e riflettere. Soprattutto, ha saputo raggiungere il pubblico là dove si trovava e condurlo... davvero dappertutto.


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Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 207 (settembre 2024), p. 16.

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