L'attore protagonista era
Abderrahim "Abdul" El Hadiri, originario di Marrakech, già noto ai
manerbiesi per lo spettacolo "Parole sulla sabbia" dell'anno scorso.
Claudio Simeone, autore dei testi, ha curato con lui la regia. La colonna
sonora è stata eseguita dal vivo da Mattia Grazioli con chitarra e percussioni.
El Hadiri è in Italia dal 1989. Ha
conosciuto i suoi attuali collaboratori nell'anno successivo, durante una
manifestazione contro la Guerra del Golfo.
Anche praticare teatro di strada
può essere un modo per allontanarsi dalla logica del conflitto e dell'odio.
Questo spettacolo, in particolare, prendeva le mosse da un'idea nata durante la
recente pandemia: una commedia di marionette tratta dall' "Orlando
Furioso" (1516) di Ludovico Ariosto. Uno spunto eccellente da sviluppare
in direzione mondiale e multietnica: la storia si svolge tra Francia e Africa
settentrionale, la bella principessa Angelica viene dall'attuale Cina e le
complicate peripezie dei paladini si svolgono in ogni dove (anche sulla Luna!).
È stato quindi facile per El Hadiri passare dall'infelice passione di Orlando
per Angelica a un altro amore sfortunato: quello tra un cavaliere del Maghreb e
una sua amica d'infanzia. I due vivono su due sponde opposte di un lago e tra
le loro città scoppia una guerra... Sì, sono come Romeo e Giulietta. E se
Shakespeare fosse stato in realtà uno sceicco giramondo, come ha ipotizzato El
Hadiri? Chissà... Di certo, le storie hanno la capacità di riproporre
situazioni comuni agli esseri umani d'ogni luogo.
Prettamente africano è invece il
maestoso baobab, albero medicinale dai mille usi. Perché sembra avere le radici
verso l'alto? Un giorno, si sarebbe messo a strillare per invidia verso una
palma più alta di lui e un mago l'avrebbe fatto tacere capovolgendolo. Del
resto, il rumore può disturbare la danza degli dei d'acqua, d'aria, di ferro,
di terra, di cristallo e di fuoco che danno forma al mondo, secondo un mito
dell'America Latina. In questo caso, solo il silenzio può far ritrovare loro il
ritmo giusto dentro di sé.
Tornando all' "Orlando
Furioso", il duello che decide le sorti della guerra tra Franchi e Mori si
svolge sull'attuale isola di Lampedusa, oggi tristemente famosa per le morti
dei naufraghi diretti dall'Africa verso l'Italia.
A questo punto, El Hadiri ha
ricordato un episodio autobiografico che gli è particolarmente caro: quello del
suo stesso arrivo in Italia. È un ricordo legato al caffè, una bevanda amata in
molti luoghi del mondo perché si può gustare con tutti i sensi ed evoca l'idea
della pausa. Anche il nome del caffè ha pressappoco lo stesso suono in molte
lingue, così come la parola "bar". Ma il modo italiano di preparare
la bevanda può indurre in equivoco chi non ci è ancora abituato, proprio com'è
successo a El Hadiri.
Insomma, il "Teatro
dappertutto" ha fatto sorridere e riflettere. Soprattutto, ha saputo
raggiungere il pubblico là dove si trovava e condurlo... davvero dappertutto.
Vuoi proseguire per conto tuo in questo straordinario viaggio letterario? Iscriviti ad Amazon Kindle Unlimited!
Pubblicato su Paese Mio
Manerbio, N. 207 (settembre 2024), p. 16.
Commenti
Posta un commento
Si avvisano i gentili lettori che (come è ovvio) non verranno approvati commenti scurrili, offese dirette, incitazioni all'odio di qualunque tipo, messaggi che violino la privacy o ledano l'onore di terzi. Si prega di considerare questo blog come uno spazio di confronto, così come è stato fatto finora, e non come uno "sfogatoio". Ci scusiamo per eventuali ritardi nella pubblicazione dei commenti: cause (tecnologiche) di forza maggiore. Grazie.