Il fatto che a diversi manerbiesi piaccia scrivere non è un mistero. A distanza di poco tempo, due scrittori di versi hanno presentato le proprie pubblicazioni nel palazzo municipale della nostra città, durante il “Maggio dei Libri”.
Il 16
maggio 2024, è stata la volta di Sandro Novali, autore di La vita è un attimo. L’amore, il tempo, il caos (2022). La raccolta è stata composta nella formula
desueta del prosimetro, ovvero del misto di prosa e di poesia. Titolo e
sottotitolo sono già sufficientemente eloquenti per far intuire i contenuti. I
versi e i racconti di Novali riflettono su tutto quel che è fugace e (almeno
apparentemente) fortuito nell’esistenza.
È
casuale, ad esempio, l’incontro con un sassofonista di strada, in una delle
storie narrate. Il passante, che ha voluto perdersi per le vie inseguendo il
suono, si trova solo davanti a quell’inestricabile simbiosi d’uomo e strumento.
Che la musica basti a riempire una vita intera, al punto che qualcuno vi si
aggrappi con tutte le proprie forze?
In
un’altra occasione, l’incontro è invece con un mendicante dal volto
inquietantemente familiare.
Parlando
di tempo, è trasparente il significato della poesia intitolata “La clessidra”:
una clessidra che non si può capovolgere. Il tempo che scorre è legato al
pensiero della morte: quella di una persona cara, portata nell’altra metà del
cuore come la “Nicoletta” della poesia eponima, o quella sfidata al volante di
un’auto quando il poeta “non aveva niente da fare”.
Più ottimistici sono i toni di Diego Baruffi, che ha presentato La via del cuore il 28 maggio 2024. Stavolta, non si è trattato di una pubblicazione recente, ma della riproposizione di una raccolta esistente da anni e a cui Baruffi aveva già dedicato anche un tour musicale-letterario (essendo lui cantante). Il titolo del libriccino è anche quello della prima poesia raccoltavi, dedicata alla moglie e al figlio. I suoi versi sono proprio ispirati da pensieri e ricordi personali, che sia quello di un fiume (presumibilmente il Mella), dell’infanzia o di una storia d’amore. Proprio ai sentimenti romantici sono riservate diverse poesie, come spesso avviene in questo tipo di letteratura: risvegli all’alba, tramonti sulla spiaggia, addii, incontri folgoranti, idilli davanti al caminetto. Quelle di Baruffi sono parole semplici, che non hanno ambizioni, al di fuori di quella di fissare momenti preziosi. Se Novali riflette con malinconia, Baruffi raccoglie i fatti della vita, per sottolineare il valore che hanno avuto per lui (belli o brutti che siano stati). In entrambi gli autori, però, si avverte la medesima fame di poesia, intesa come il bisogno di opporsi all’arroganza e al consumismo. I poeti, dai più grandi ai più piccoli, sanno apprezzare la bellezza di ciò che non è in primo piano e cercano di udire nel silenzio la voce profonda del proprio io.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 205 (luglio
2024), p. 9.
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