Come ogni anno, è arrivato l’appuntamento con la Civica Associazione Musicale S. Cecilia di Manerbio, al Teatro Politeama. Il concerto del 24 novembre 2023 ha scelto un titolo al passo con l’attualità: “Musica Energia per la Terra”. Difficile pensare ad altro in questo periodo, del resto. Ed energico è stato il brano d’apertura, “Curtain Up!” di Alfred Reed (1921-2005). Il titolo significa letteralmente “Si alzi il sipario!”: perfettamente a proposito.
Il
calore di questo pezzo è stato seguito dal gelo della “Frost Rhapsody” di
Federico Agnello (1991-), quasi a sottolineare il calo di temperatura
registrato quella sera. Ma è venuto poi il momento di consolarsi con l’estate delle
“Summer Dances” di Adam Gorb (1958-). A lasciare senza fiato per la sua potenza
è stato “Lightning Field” di John Mackey (1973-). Il titolo significa “fulmini
su un campo” ed è ispirato a un esempio di “land art”, arte ambientale. Nel
1977, lo scultore americano Walter De Maria collocò una serie di pali metallici
in un campo, nel deserto del New Mexico occidentale. Lo scopo era attirare le
folgori in caso di temporale. Il risultato documentato dalle fotografie è
mozzafiato: con un espediente tutto sommato semplice, è stato possibile
ammirare la forza scatenata della natura, quella che ispirò ai Greci l’idea del
potentissimo dio Zeus. Difficile pensare a qualcosa di più “energico” di così,
per rimanere in tema. Mackey ha cercato di suggerire l’idea di questo grandioso
spettacolo della natura per via musicale.
“Mount
Everest” ha invece condotto il pubblico in Asia, per ammirare idealmente la
famosa vetta descritta dal compositore Rossano Galante (1967-).
“Autumn
Leaves” di Joseph Kosma (1905 – 1969) aveva
invece un’ispirazione letteraria. Era tratto dalla poesia “Le foglie morte” di
Jacques Prévert (1900-1977), che dà anche il titolo a una sua raccolta. Come a
sottolineare i legami fra le arti, i versi scritti dal poeta parlano di una
canzone ricorrente nei suoi ricordi… Dalla musica alla poesia, per poi tornare
alla musica.
“The
Source” di Bert Appermont (1973-) suggeriva un’esperienza di contemplazione
quasi estatica, culminante in un “Amen” salmodiato dai bandisti: quasi come se
si risalisse alla “fonte” (significato del titolo) di ogni cosa esistente.
Il
concerto si è concluso con la “Primavera” di Satoshi Yagisawa (1977-): la
stagione attesa dopo l’inverno letterale ed esistenziale che stiamo vivendo.
Fotografie: © Foto Monterenzi
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N.198 (dicembre
2023), p. 9.
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