Il
pubblico ha visto in special modo la presenza dei bambini, che hanno
collaborato ad allestire la scacchiera e hanno ascoltato la leggenda sulle
origini di questo gioco ormai millenario. Ne esistono diverse varianti, ma la
trama di base è sempre la stessa: un saggio presenta a un sovrano la sua nuova
invenzione, gli scacchi, appunto. L’idea è talmente geniale che viene offerta
all’inventore una ricompensa a sua scelta. Il saggio, allora, chiede questa
quantità di grano o di riso: due chicchi per la prima casella della scacchiera,
quattro per la seconda, otto per la terza e così via, fino ad arrivare a tutte
le sessantaquattro caselle. Sembrerebbe una richiesta modestissima; ma lo
sviluppo del calcolo dà come risultato una cifra impensabile, corrispondente a
una quantità di cereali impossibile da accumulare. Una storia arguta sulle
meraviglie della matematica, così capaci di scardinare il punto di vista
ordinario – e anche infide, quando sono applicate all’economia.
In
realtà, la prima versione degli scacchi risalirebbe al VI secolo e verrebbe
dall’India. Si diffuse poi in Persia, tanto da avere un nome di origine
persiana (da shah, ovvero “re”). Gli Arabi, a partire dal X secolo, li introdussero
nell’area mediterranea. La diffusione del gioco deve molto ai mercanti e
proprio un mercante, in una delle tante versioni della leggenda, ne fu il
saggio inventore. Questa stessa storia, del resto, ha il sapore di quelle
novelle medievali inventate ed esportate lungo le rotte commerciali.
Per
tornare alla gara sotto le stelle, la prima partita del mini-torneo ha visto
Manerbio contro Robecco d’Oglio. Ha vinto quest’ultimo per abbandono
dell’avversario. È stata poi la volta di Robecco e Ghedi, con la vittoria del
secondo. Infine, si sono sfidati Ghedi e Manerbio, col primo risultato
vincitore per abbandono dell’avversario. Ciascun incontro è stato intenso e combattuto,
mentre il pubblico di passanti andava accrescendosi. Senza clamore, ma con
tanta passione e concentrazione, gli scacchi hanno saputo conquistare una volta
di più.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 196 (ottobre 2023), p. 8.
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