Passa ai contenuti principali

Scacchi sotto le stelle a Manerbio

Un'immagine dalla serata "Scacchi sotto le stelle", in Piazza Italia a Manerbio.
Anche nell’era dei videogiochi più complessi, l’apparente semplicità degli scacchi continua a conquistare. Non solo ha avuto successo la serie Netflix La regina degli scacchi, ma questo gioco si è trasformato in spettacolo in alcune occasioni. È quanto è avvenuto a Manerbio la sera dell’8 settembre 2023, in Piazza Italia: qui ha avuto luogo la competizione “Scacchi sotto le stelle”. Sopra una grande scacchiera, posizionata sulla pavimentazione della piazza, i campioni di Manerbio, Ghedi e Robecco d’Oglio si sono sfidati muovendo pezzi sovradimensionati. L’iniziativa era firmata dai circoli dei quali facevano parte: Minervium Scacchi, il Circolo Scacchi Ghedi e Scacchi Robecco. Ovviamente, il tutto si è svolto con il benestare del Comune di Manerbio. 

            Il pubblico ha visto in special modo la presenza dei bambini, che hanno collaborato ad allestire la scacchiera e hanno ascoltato la leggenda sulle origini di questo gioco ormai millenario. Ne esistono diverse varianti, ma la trama di base è sempre la stessa: un saggio presenta a un sovrano la sua nuova invenzione, gli scacchi, appunto. L’idea è talmente geniale che viene offerta all’inventore una ricompensa a sua scelta. Il saggio, allora, chiede questa quantità di grano o di riso: due chicchi per la prima casella della scacchiera, quattro per la seconda, otto per la terza e così via, fino ad arrivare a tutte le sessantaquattro caselle. Sembrerebbe una richiesta modestissima; ma lo sviluppo del calcolo dà come risultato una cifra impensabile, corrispondente a una quantità di cereali impossibile da accumulare. Una storia arguta sulle meraviglie della matematica, così capaci di scardinare il punto di vista ordinario – e anche infide, quando sono applicate all’economia.

            In realtà, la prima versione degli scacchi risalirebbe al VI secolo e verrebbe dall’India. Si diffuse poi in Persia, tanto da avere un nome di origine persiana (da shah, ovvero “re”). Gli Arabi, a partire dal X secolo, li introdussero nell’area mediterranea. La diffusione del gioco deve molto ai mercanti e proprio un mercante, in una delle tante versioni della leggenda, ne fu il saggio inventore. Questa stessa storia, del resto, ha il sapore di quelle novelle medievali inventate ed esportate lungo le rotte commerciali.

            Per tornare alla gara sotto le stelle, la prima partita del mini-torneo ha visto Manerbio contro Robecco d’Oglio. Ha vinto quest’ultimo per abbandono dell’avversario. È stata poi la volta di Robecco e Ghedi, con la vittoria del secondo. Infine, si sono sfidati Ghedi e Manerbio, col primo risultato vincitore per abbandono dell’avversario. Ciascun incontro è stato intenso e combattuto, mentre il pubblico di passanti andava accrescendosi. Senza clamore, ma con tanta passione e concentrazione, gli scacchi hanno saputo conquistare una volta di più.

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 196 (ottobre 2023), p. 8.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...