Gli chef maneggiano la materia stessa della vita e della morte, come fa Dio.
Margot (Anya Taylor-Joy). Fonte: Wikipedia |
Se ne accorgono man mano gli ignari (tutti ignari?) ospiti, col procedere
della cena. Ogni portata è un passo in verità scomode: nelle proprie delusioni
esistenziali, nell'inferno di chi ha dedicato tutta la vita a un sogno, nel
massacro progressivo a cui cuochi e commensali si sono volontariamente
dedicati. Né per gli uni, né per gli altri si tratta di avere il pane
quotidiano: ciò che vogliono è l'ideale, il sublime. Peccato che il
conseguimento di quest'ultimo comporti la distruzione del reale, degli stessi
esseri viventi.
Ogni cosa in natura esiste al suo stato più perfetto. Noi siamo solo un istante di terrore
afferma Slowik, come farebbe un perfetto maestro
spirituale. "Noi" si riferisce a noi umani, distruttori e
trasformatori per eccellenza, che lui divide fra "coloro che danno" (i cuochi-monaci) e "coloro che prendono" (i
commensali). Dualismi e assolutizzazioni sono procedimenti tipici delle menti
disturbate; Slowik è l'esempio cristallino di come passi un filo sottilissimo
tra l'essere un maestro spirituale e l'essere uno psicopatico.
Tutto ciò che faccio stasera è puro e privo di ego
è un'altra sua
affermazione pregnante. Mai fidarsi di chi parla così…
Lo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes). Fonte: Movieplayer.it |
Una cosa sola può mettere in crisi il concept di questo menu: la presenza di
Margot. Lei non era nell'elenco degli invitati: ha sostituito all'ultimo minuto
la fidanzata di Tyler. Per di più, Slowik coglie in lei l'ombra dell'insincerità:
lei non è chi dice di essere… Come inquadrare questo "cigno nero",
nel suo mondo di cigni perfettamente bianchi e schierati? Il suo ristorante è
un totalitarismo: il concetto di "lasciar vivere" non è contemplato.
Deve assolutamente sondare il mistero di Margot. Riconosce in lei una
"collega": non perché s'intenda di gastronomia (è inappetente e non
sente i sapori), ma perché è una "fornitrice d'emozioni"
professionale. Come lo è stato lui per una vita, prima di rendersi conto che
non avrebbe mai realizzato il sogno di saziare
davvero qualcuno.
The Menu
è
un'opera di spietato humour nero nei confronti della società del benessere e
del successo, tendente al superfluo fino alle estreme conseguenze. Mostra come la vita possa perdere totalmente sapore,
quando l'amore viene sostituito dall'ossessione. Chi si lascia allettare
dall'inganno del piacere senza pari e
dall'eccellenza è perduto. A meno che
non comprenda di trovarsi all'interno di un'illusione e non si rivolga
direttamente alla verità. La verità vi
farà liberi… anche se chiede in cambio di raggiungere la divina indifferenza.
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