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«Mio figlio e Pif». Il padre di Michele Astori è manerbiese

Poco prima della metà del novembre 2016, a Manerbio, è comparsa la locandina del film “In guerra per amore”: regia di Pif; sceneggiatura dello stesso Pif, di Michele Astori e di Marco Martani. Nessuno si aspetterebbe di trovare, sulla locandina, un pezzetto di Manerbio. Perché Michele è figlio del nostro compaesano Domenico Astori. 

            Da giovane, questi dovette cercare una sistemazione lavorativa e la trovò a Palermo. Sposò una siciliana, dalla quale ebbe due figli. Michele mostrò un’inclinazione precoce per lo spettacolo. «Da bambino, faceva le imitazioni di Franco e Ciccio» ricorda il padre. Laureatosi in Scienze della comunicazione all’Università degli Studi di Palermo, Michele si trasferì a Roma e lì frequentò un corso per autori televisivi presso Mediaset. Ha sceneggiato documentari e approfondimenti, come “1960” di Gabriele Salvatores (2010) e “In fabbrica” di Francesca Comencini (2007). Di recente, ha intervistato politici italiani di spicco nel programma “L’Italia della Repubblica”, condotto da Paolo Mieli su Rai Storia. La collaborazione con Pif è nata in occasione del primo film diretto da questi, “La mafia uccide solo d’estate” (2013). Con lui, conduce “I provinciali”, programma di Rai Radio 2 in cui vengono esposti reportage dai luoghi lontani dall’ “asse Roma-Milano”.

            Tanto questo legame quanto la brillante carriera di Michele sono stati una (piacevole) sorpresa per il padre. Nessuno, prima del figlio, si era mai occupato di cinema o televisione, in famiglia. Domenico Astori, comunque, ha reagito “da papà”: con legittimo orgoglio e qualche critica ogni tanto. Per evidenti ragioni, ha potuto vedere “In guerra per amore” il giorno stesso in cui è uscito, a Palermo, e ha ritrovato i propri ricordi nei luoghi dell’ambientazione. Casa, dolce casa, ovunque sia.

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 115 (dicembre 2016), p. 4.

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