Il 20 aprile 2024, al Politeama di Manerbio, la Civica Associazione Musicale “S. Cecilia” ha offerto ai cittadini il suo Concerto di Primavera. Il sottotitolo in locandina era particolarmente suggestivo: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Si riferiva alle vicende dei personaggi che hanno lasciato nella storia la propria impronta, unitamente ai protagonisti di film e opere teatrali indimenticabili. La banda manerbiese era diretta dal maestro Giulio Piccinelli, mentre la presentazione dei brani in concerto era affidata a Viviana Filippini.
“Coldplay
in symphony”, nell’arrangiamento di Bert Appermont, ha introdotto il pubblico
nell’atmosfera cinematografica che avrebbe contrassegnato tutta la serata. Lo
stile di Appermont ha infatti trasfigurato in questo senso alcuni dei più
famosi brani dei Coldplay: “Viva La Vida”, “Sky
Full of Stars”, “Clocks” and “The Scientist”.
"Evita" (1978) ha citato invece il musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,
liberamente ispirato alla vita di Evita Perón (1919-1952), la beneamata
“primera dama” dell’Argentina che s’impegnò per i diritti dei lavoratori.
“A
Movement for Rosa” di Mark Camphouse ricordava un’altra storica attivista: Rosa
Parks (1913-2005). Afroamericana, nel 1955 si rifiutò di cedere il proprio
posto sull’autobus a un bianco, dando così inizio al proprio impegno per i
diritti civili dei neri negli Stati Uniti.
“Highlights
from ‘Annie’” di Charles Strouse era tratto, per l’appunto, dal musical “Annie” (1976), che vedeva come protagonista un’eroina dei fumetti, l’omonima
orfanella. A undici anni, Annie riesce a fuggire dal tremendo orfanatrofio
dov’è rinchiusa. Passo dopo passo, si mette alla ricerca dei propri genitori e
della felicità.
“Amelia,
Flight Eternal” di Masanori Taruya ricordava l’aviatrice statunitense Amelia
Earhart (1897-1937). Nel 1920, ebbe l’occasione di viaggiare su un biplano per
un breve giro turistico. Si innamorò degli aerei e, in volo, stabilì una serie
di record. Sempre a bordo di un aereo, scomparve sull’Oceano Pacifico nel 1937,
mentre stava facendo il giro del mondo. La sua scomparsa tragica e misteriosa
cristallizzò la sua figura in un mito, nel “volo eterno” del titolo.
“Charles
Chaplin” (Chaplin/Delange/Willson/Phillips/Parsons), ovviamente, celebrava
l’attore omonimo (1889-1977). Nel film “Il grande dittatore” (1940), fece una
famosa parodia di Hitler, culminante in un discorso inneggiante all’amore, allo
solidarietà e alla fratellanza universali: un barbiere ebreo, nel film, si
sostituisce infatti al dittatore, approfittando della sua grande somiglianza
con lui, e lancia questo messaggio alla folla radunata per ascoltarlo.
Che fosse nella storia reale o in una vicenda fittizia, tutte queste figure hanno dato all’umanità la possibilità di sognare con qualche fondamento. Meglio d’ogni altra arte, la musica ha saputo tradurre il loro messaggio in un linguaggio comprensibile a tutti.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 203 (maggio
2024), p. 18.
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