Che il 15 febbraio parli al cuore dei bresciani forse più del celeberrimo 14 è risaputo. È la festa dei santi Faustino e Giovita, martiri e patroni di Brescia – anche se, chissà perché, viene citata quasi sempre col nome del solo Faustino. Le loro vicende sono avvolte da una certa cortina di leggenda, anche se pare assodato che siano stati martirizzati tra il 120 e il 134 d.C., sotto l’imperatore Adriano. Aristocratici e cavalieri, i due fratelli si convertirono al Cristianesimo per opera del vescovo Apollonio, che ordinò poi Faustino presbitero e Giovita diacono. Il successo della loro predicazione portò i cittadini più influenti di Brescia a denunciarli a Italico, governatore della Rezia, come perturbatori dell’ordine pubblico. Finiranno decapitati proprio in questa città.
A
Manerbio, la medievale chiesa di S. Faustino è il cuore della contrada detta
Breda, nonché della sagra che vi si svolge annualmente. Anche nel 2023, gli
abitanti della zona hanno organizzato la festa, con tanto di bancarelle di
giocattoli e dolciumi, degustazioni di formaggio, vin brulé e altre bevande
calde, ma soprattutto coi tradizionali móndoi: le castagne secche cotte in un
brodo dolce e aromatico. Completavano il tutto una pesca di oggetti vari e una
vendita di torte – per limitarsi al momento profano che ha preceduto la
preghiera nella suddetta chiesa.
Il
fulcro dell’interesse, però, era naturalmente l’albero della cuccagna. Il gioco
è tanto antico da far pensare addirittura che possa derivare dal culto degli
alberi apportatori di frutti (questo, quantomeno, è quanto azzarda J.G. Frazer,
autore del famoso Il ramo d’oro). Di certo, ricorda un mondo in cui la fame
era cosa di tutti i giorni e l’abbondanza di cibo era tanto ambita da spingere
a gareggiare e rischiare. Oggi, la scalata dell’albero della cuccagna non solo
gode di maggiori misure di sicurezza, ma è anche uno sport, praticato da
associazioni come “Gli Acrobati della Cuccagna”. La loro storia cominciò nel
1980, col nome di Bruntino, la località collinare bergamasca in cui nacque la
squadra. Nel 1986, divennero i “Cristal Club”, dalla discoteca che li
sponsorizzava. Tra gare, premi, trasmissioni televisive, la loro carriera ha
visto una notevole e costante crescita fino ad oggi. Hanno introdotto l’albero
della cuccagna nell’UISP (Unione Italiana Sport).
Proprio loro erano a Manerbio, il 15 febbraio 2023. Gli
atleti, comunque, erano suddivisi in tre squadre: i Leoni di Manerbio, i
Balabiòcc di Rudiano e i Mogano di Fara Olivana.
A
tentarli dalla cima del palo c’erano bei prosciutti (finti) e sacchetti di
caramelle (vere). Le caramelle sono state fatte piovere generosamente sulla
folla, per fare la gioia dei bambini; agli atleti, al posto dei finti
prosciutti, sono stati ovviamente consegnati salumi veri, tenuti da parte e ben
al riparo dal sole.
Il gioco
non è durato a lungo, ma è bastato a tenere tutti i presenti col fiato sospeso
e a generare anche ammirazione per qualche prodezza inattesa da parte degli
acrobati (reggersi a testa in giù, per esempio). Ciò che non si fa più per fame
si fa per gloria.
Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 189 (marzo
2023), p. 6.
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